Migranti: più disordini in poche ore nel centro Murcia

(ANSAmed) - MADRID, 7 NOV - Almeno 9 immigrati e 6 agenti di polizia sono rimasti feriti nei disordini scoppiati nel Centro di migranti (Ceti) di Sangonera la Verde (Murcia) durante il tentativo di una sessantina di clandestini di fuggire. Lo si apprende da fonti della Delegazione del governo, la prefettura locale, citate dai media. Venerdì scorso altri 27 immigrati dello stesso centro erano riusciti a scappare, dopo un ammutinamento, e sono tuttora ricercati dalla polizia. I fatti risalgono a domenica sera, quando intorno alle otto, approfittando dell'ora di cena, una sessantina di immigrati hanno inscenato un tumulto, usando come armi le gambe dei tavoli o le maniglie delle porte. Si sono aperti la strada verso le cucine e da là hanno tentato di scappare all'esterno, ma sono stati intercettati e fermati dalle forze di polizia. Negli scontri, nove stranieri e sei agenti sono rimasti feriti in maniera lieve e sono stati medicati per contusioni e traumi da un'unità mobile di pronto soccorso inviata nel centro. Secondo la ricostruzione fornita dal delegato del governo, Antonio Sanchez-Solis, in serata un gruppo di migranti ha bloccato con parte del mobili la porta di accesso al refettorio, per impedire l'entrata di agenti, mentre un secondo gruppo rompeva la rete di sicurezza che separa la mensa dalla cucina.

E, da questa, hanno raggiunto il patio del centro, dove hanno cominciato a scavalcare li cancelli e la rete metallica di recinzione, per fuggire all'esterno. Ma sono stati bloccati dagli agenti di polizia, intanto chiamati dalla direzione del Ceti di rinforzo. Dopo la fallita evasione di domenica, sono attualmente 82 gli immigrati clandestini ospitati nella struttura, che ha una capacità per 136 persone. Complessivamente sulle coste della provincia di Murcia sono sbarcati 284 migranti illegali su 26 imbarcazioni nell'ultimo fine settimana, secondo i dati diffusi dalla Delegazione del governo, e sono stati assistiti dalla Squadra di risposta immediata in emergenza e attenzione umanitaria della Croce Rossa e trasferiti al porto di Cartagena.

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