(ANSAmed) - ROMA, 26 set - Giulio Rapetti, in arte Mogol,
tra i più importanti parolieri d'Italia, dopo aver passato la
propria vita a scrivere canzoni tra le più significative della
storia della musica italiana, ha deciso di lanciare un progetto
solidale di orti e frutteti biologici in Africa per "procurare
una casa, un lavoro, una sicurezza" a chi vuole raggiungere
l'Europa alla ricerca di un futuro, con l'obiettivo di
"risolvere il problema numero uno dell'Italia e dell'Europa e
cioè quello dei migranti".
Opportunità nei Paesi di origine
In Italia "stiamo accogliendo tutti i giorni" i migranti, spiega
Mogol all'ANSA, "ma non abbiamo molto da offrire: assicuriamo
loro la possibilità di dormire e di mangiare, ma non possiamo
garantire loro un futuro". Ecco, quindi, il progetto, con cui
l'artista propone di utilizzare milioni di ettari nei Paesi
africani per trasformarli in orti e frutteti biologici. "Al
migrante con famiglia - si legge nella bozza scritta da Mogol -
verrà affidato un appezzamento di terreno di circa 4000 metri",
nel quale dovrà "dedicarsi alle coltivazioni con buona volontà"
altrimenti, "dopo tre lettere di richiamo da parte dei
supervisori verranno rimandati nei Paesi di origine". Una
società, che il paroliere ha chiamato "African Agricolture" o
"A2", costituita dal 51% dall'UE e dal 49% da grandi aziende
europee selezionate con bando, si occuperebbe di finanziare e
realizzare il progetto per poi ritirare la produzione e venderla
in Europa, "consegnando il 30% del compenso al Paese che ha
ospitato il migrante al quale verrà versato il restante 70%".
Agricoltura per migliorare le condizioni di vita
Una proposta, quella di Mogol, che dopo due anni dall'ideazione
ha avuto l'incoraggiamento epistolare del Segretario di Stato
del Vaticano Cardinale Pietro Parolin e ricevuto riscontro dal
presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani: "Il presidente
mi ha procurato un incontro in Commissione Europea per
presentare il progetto ad ottobre", racconta l'artista. Un'idea
di postcolonialismo economico? "Non mi pare proprio", risponde.
"Non è una forzatura, non c'è un esercito - spiega - ma è una
proposta che deve essere accettata sia dai migranti sia dai
Paesi che li ospitano". Paesi che "avranno l'opportunità di
migliorare le loro condizioni economiche".
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Mogol, progetto solidale con migranti coltivatori in Africa
Idea del paroliere italiano per sostegno nei Paesi origine