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Migraventure,il progetto che crede in africani che credono

nell'Africa.Farnesina presenta primi risultati con Oim e Etimos

Redazione Ansa

(di Cristiana Missori) - ROMA - C'è chi sogna, come Cheikh Diop, di mettere su di un'impresa agricola biologica nel suo villaggio natale, in Senegal, dopo avere tirato su una cooperativa che produce yogurt bio a Roma; e chi immagina la creazione di una scuola di formazione professionale di cinema e audiovisivo a Douala, capitale economica del Camerun dove ancora non esiste nulla del genere, come Pierre Sonna. O ancora, c'è chi come Ajibola Olwakemi Victoria, sta per aprire un nido per bambini dai 3 mesi e i 5 anni in Lagos, Paese in forte crescita economica, dove a lavorare sono entrambi i genitori. Progetti che stanno per concretizzarsi grazie a Migraventure, il programma lanciato 2016 dall'Organizzazione internazionale delle Migrazioni, in collaborazione con Etimos Foundation e finanziato dal ministero degli Esteri italiano, che si rivolge a imprenditori, o aspiranti tali, che vivono in Italia e intendono avviare una nuova impresa o consolidarne una già esistente sul territorio dei rispettivi Paesi di origine, generando così occupazione e impatto socio-economico positivo nelle comunità interessate. Delle oltre cento richieste di finanziamento, sono 41 gli imprenditori in fase di formazione e 33 in fase di coaching, mentre 10 sono quelli che vedranno finanziate le loro idee dai partner del progetto tra cui Cooperazione italiana allo Sviluppo e Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. I settori sono soprattutto quelli agricolo, dei servizi, del digitale, del commercio e dell'energia, mentre i Paesi interessati sono 13 (Camerun, Senegal, Nigeria, Costa d'Avorio, Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo, Guinea, Ghana, Kenya, Ruanda, Uganda, Togo Mozambico). La novità, come ha spiegato questa mattina alla Farnesina dove sono stati presentati i primi risultati del programma, Davide Libralesso di Etimos, la rete di organizzazioni che promuove investimenti e progetti si basi eque e solidali, ''è quella di fare impresa insieme, condividendo il rischio con l'aspirante imprenditore, non più concedendo micro crediti, ma capitale di rischio diventando così soci di minoranza''. La dimensione media dell'investimento richiesto è di 57 mila euro, ''con un finanziamento massimo di 30 mila euro''. A oggi il ministero degli Affari esteri ha stanziato 150 mila euro a sostegno del programma Migraventure il cui potenziale è di 2,3 milioni di euro movimentati. Progetti, spiegano i promotori, che portano alla riduzione del povertà per le famiglie coinvolte, a una uguaglianza di genere - il 50% degli imprenditori o aspiranti tali formati dal progetto Migroventure sono donne - e a un business rispettoso delle energie rinnovabili. Grazie a MIgraventure, ha detto il direttore dell'Ufficio coordinazione per il Mediterraneo dell'Oim, Federico Soda, ''ci ha consentito di consolidare un fondo di garanzia che abbiamo istituito per avviare le piccole start up''. Un modello che sarà replicabile altrove, conclude. (ANSA).

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