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Migranti: SOS Racismo, a Ceuta passa chi paga

Stessa situazione a Melilla. Ong, polizia corrotta

assalto alla frontiera di Ceuta

Redazione Ansa

(di Paola Del Vecchio) - MADRID - La frontiera sud di Ceuta e Melilla è "razzista e selettiva", sbarrata ai migranti senza risorse ma aperta alle mafie, "a chi può permettersi di corrompere la polizia di frontiera e comprare documenti". E' la denuncia contenuta nel rapporto annuale 2017 di SOS Racismo, diffuso dall'organizzazione non governativa, che sottolinea come il modello di respingimento e rinvio immediato dei migranti adottato dal 2005, e "contrario alle legislazione internazionale", sia stato esportato in Europa. "Nonostante gli indubbi passi avanti, la discriminazione etnico-razziale è un fenomeno ampiamente radicato nella società spagnola ed europea", segnala nell'introduzione il dossier, che dedica 27 delle 242 pagine alla frontiera Sud di Ceuta e Melilla. Nelle due enclavi spagnole in Marocco opera "un meccanismo implacabile di controllo dei flussi migratori", invalicabile per i migranti, soprattutto di origini subsahariane. Ma "aperto a chi può corrompere i poliziotti di frontiera o acquistare documenti per facilitare il passaggio grazie alle mafie delle quali nessuno parla", segnala il rapporto. Un confine "selettivo" sbarrato invece a coloro che, provenienti da altre zone di conflitto, "possono avere gli stessi o più motivi delle persone provenienti dalla Siria per sollecitare la protezione internazionale". Nel rapporto sono incluse le conclusioni dell'investigazione della Ong Caminando fronteras, che documenta la morte di 388 persone in mare, nel tentativo di raggiungere le coste spagnole, fra il settembre 2015 e il dicembre 2016. Delle vittime, 122 erano minori; mentre almeno 98 adolescenti fra i 14 e i 17 anni sono rimasti gravemente feriti nei tentativi di scavalcare le barriere di protezione delle frontiere di Ceuta e Melilla. Quanto ai respingimenti immediati, le così dette 'devoluciones en calientes' dei migranti riusciti a passare in territorio spagnolo, il rapporto segnala che sono divenuti una pratica diffusa negli ultimi due anni di applicazione della Legge di Protezione e Sicurezza Cittadina, approvata in Spagna nel 2005, che stabilisce "un regime speciale per Ceuta e Melilla". E che, pur "violando la legislazione internazionale", sono diventati "un modello da esportare" nell'Unione Europea. SOS Racismo segnala che colpiscono, in particolare, i migranti minorenni, come si evince dal rapporto 'Infanzia invisibile' di Save The Children: "Le riconsegne alla polizia marocchina dei migranti intercettati alle barriere di Ceuta e Melilla si realizzano in una maniera così rapida e automatica da rendere impossibile verificare l'età, se siano minori o rifugiati". Con la conseguente "violazione degli accordi internazionali sui Diritti Umani da parte delle forze di sicurezza nei territori a sovranità spagnola". La Ong ricorda che, anche nei casi in cui i clandestini siano giunti in territorio europeo violando il divieto d'ingresso, "è obbligatorio emettere una risoluzione motivata" di respingimento, "nel quadro di un procedimento nel quale i migranti hanno diritti a un'assistenza legale". (ANSAmed) XDP

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