(ANSAmed) - NEW YORK, 20 SET - L'Italia e' il Paese con la
più bassa percentuale in lista di attesa, ma nel resto
dell'Europa oltre un milione di persone che tra il 2015 e il
2016 avevano chiesto asilo erano ancora nel limbo, alla fine
dell'anno scorso. Secondo stime del Pew Research Center basate
su dati governativi, il 52% dei protagonisti di una delle più
vaste ondate migratorie della storia - per un totale 2,2 milioni
di persone arrivate nelle nazioni Ue, più Norvegia e Svizzera -
al 31 dicembre del 2016 non avevano ancora appreso se sarebbero
stati autorizzati a restare nel Vecchio Continente o se
sarebbero stati rispediti a casa.
Il Pew nota che che gli arrivi del biennio hanno
rappresentato il 20 per cento di tutte le richieste di asilo
ricevute in Europa dagli anni Ottanta. Siria, Afghanistan e Iraq
sono stati i paesi di provenienza della maggior parte dei
richiedenti asilo: da soli il 53 per cento del totale.
In tutto i paesi europei più Svizzera e Norvegia hanno
accolto il 40 per cento delle domande. Per i siriani in
Germania, nota il Pew, i tempi di attesa sono stati i più brevi
del resto dell'Europa: in media appena tre mesi. All'estremo
opposto la Norvegia, dove la media tra richiesta e risposta e'
stata di oltre un anno. L'Italia si e' confermato il paese
europeo con la percentuale più alta di domande sbrigate: il 28
per cento. Alla fine del 2016, 55 mila migranti sbarcati nel
biennio sulle coste italiane aspettavano di conoscere il loro
destino su un totale di 185 mila arrivi.
All'estremo opposto Ungheria e Grecia: nove richiedenti su
dieci erano ancora nel limbo per Capodanno 2017.
Vari fattori secondo il Pew hanno determinato i tempi di
soluzione dei casi: capacità delle strutture di gestire la molte
domande, paese d'origine della persona che chiede asilo,
pressioni politiche sulle autorità per accelerare o ritardare il
processo delle richieste. In gioco anche il peso dell'opinione
pubblica: un sondaggio Pew condotto la scorsa primavera ha
mostrato che in Grecia e Ungheria una stragrande maggioranza
della popolazione (rispettivamente il 90 e il 66 per cento)
disapprovava come l'Europa stava affrontando la crisi
migratoria. In Austria e in Francia, altre due nazioni di forti
afflussi, circa due terzi dei richiedenti asilo (rispettivamente
il 66 per cento e il 59 per cento) erano ancora in attesa di
risposta alla fine dell'anno scorso.
Altri elementi raccolti dal Pew: circa 75 mila richiedenti
asilo o il 3 per cento del totale sono stati rispediti nei paesi
di origine o paesi non UE. La Germania, di tutti i Paesi
europei, e' quello che ne ha respinti di più. Mentre per
centomila migranti respinti, circa il 5 per cento del totale,
dal momento della negazione dell'asilo si sono perse le tracce:
alcuni di loro potrebbero trovarsi ancora in Europa e, se
scoperti, rischiano di essere rimpatriati. (ANSAmed).
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Migranti: richiedenti asilo in Europa, uno su due nel limbo
Studio centro Usa, Italia in testa per quota pratiche risolte