(ANSAmed) - RABAT, 3 AGO - Reporter senza frontiere lancia un
appello per la liberazione di un giornalista marocchino
arrestato durante la manifestazione del 20 luglio a Al Hoceima,
per le rivolte del Rif.
Dopo un interrogatorio durato cinque ore, Hamid El Mahdaoui,
direttore del sito Badil.info è stato accusato oltre che di
"incitare alla rivolta", motivo per cui era finito in manette,
mentre riprendeva immagini della manifestazione, anche di "non
aver rivelato un attentato contro lo stato", delitto per il
quale ora rischia da due a cinque anni di prigione, secondo il
codice penale del Marocco. Intercettato mentre parlava con un
marocchino residente all'estero, il giornalista avrebbe saputo
di preparativi di un attentato nel caso non si risolva la
questione del Rif. "Prove inconsistenti", "accuse infondate",
dicono gli avvocati. Intanto però la procura ha aperto il
fascicolo'.
Reporter senza frontiere, che ha denunciato il caso, chiede
la liberazione di El Mahdoui e di altri sei cronisti finiti in
carcere per aver "aver fatto il loro lavoro", aver seguito cioé
le manifestazioni di protesta di questi mesi nel Nord del Paese.
Soltanto uno dei giornalisti arrestati ha beneficiato della
grazia reale, il 30 luglio, gli altri versano tutti in
condizioni "critiche", secondo RSF, la ong che difende la
libertà di stampa, in particolare Rabii Al Ablaq, il giovane
freelance che lunedì scorso è stato trasferito dal carcere
all'ospedale di Casablanca, dopo 36 giorni di sciopero della
fame. (ANSAmed).
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Marocco: appello Rsf per liberazione giornalisti arrestati
'Seguire manifestazioni di protesta è un lavoro'