(ANSAmed) - Roma, 28 giu - Dal dramma del terrorismo
internazionale alle sfide di un'Europa in crisi di identità, dal
volto dell'islam d'Italia ai contesti più caldi del Medio
Oriente in fiamme. Questi e molti altri temi saranno al centro
dell'Agorà del Mediterraneo di quest'anno, che si svolgerà dal
30 giugno al 2 luglio a Barzio (Lecco).
Dopo l'inaugurazione nella serata di venerdì 30 giugno, con il
film del regista franco-tunisino Ramzi Ben Sliman Ma révolution,
sabato mattina si comincia parlando di "Europa, 60 anni dopo.
Uno sguardo da Sud". Al centro della riflessione, guidata dalla
ricercatrice dell'Ispi Gaia Taffoni, dal giornalista greco
Dimitri Deliolanes e dall'europarlamentare Elly Schlein, il
possibile contributo della cultura mediterranea all'elaborazione
di una nuova identità per il Vecchio continente.
Nel pomeriggio spazio ai gruppi tematici. Di grande interesse le
voci di alcuni cittadini turchi legati al movimento Hizmet
fondato da Fethullah Gülen, sfuggiti alla repressione, che
porteranno la propria testimonianza sulla vita in Turchia ai
tempi del "sultano" Erdoğan.
Si approfondiranno invece la genesi e le ragioni dietro alla
crescita dell'Isis con l'aiuto del giornalista Fulvio Scaglione,
mentre operatori ed esperti di investimenti nell'area
euro-mediterranea si confronteranno sulle prospettive del
business in un Mediterraneo sempre più ostaggio
dell'instabilità.
La tavola rotonda aperta al pubblico quest'anno intende aprire
una finestra sull'islam d'Italia, tema di grande attualità e
dalle molteplici sfaccettature. A parlarne in prima persona
alcuni protagonisti dai differenti background: il presidente
dell'Ucoii - Unione delle comunità islamiche d'Italia Izzeddin
Elzir, la giovane scrittrice italo-marocchina Chaimaa Fatihi e
l'intellettuale Wael Farouq, docente di Lingua e cultura araba
all'Università Cattolica di Milano.
A seguire serata di sapori e sonorità mediterranee, con la cena
affidata all'esperta di cucina e cultura araba Joan Rundo e il
concerto del duo Demetrios: un'immersione nella musica
tradizionale greca.
L'apertura dei lavori di domenica 2 luglio sarà affidata a una
testimonianza d'eccezione, quella del parroco latino di Aleppo,
il frate minore della Custodia di Terra Santa fra Ibrahim
Alsabagh, che racconterà in prima persona la vita quotidiana
nella Siria martoriata dal conflitto, tra violenze efferate ed
esili spiragli di speranza. A inquadrare l'intervento del
sacerdote siriano, il ricercatore dell'Ispi Matteo Colombo, il
direttore delle Edizioni Terra Santa Giuseppe Caffulli e
monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la Cultura, la
carità, la missione e l'azione sociale dell'Arcidiocesi di
Milano, che poi concelebrerà la Messa insieme a fra Alsabagh.
La riflessione pomeridiana sarà dedicata alle vie possibili per
l'accoglienza: al centro l'esperienza dei corridoi umanitari,
presentata da Giorgio Del Zanna della Comunità di Sant'Egidio di
Milano e Martina Cresta, responsabile dei Progetti della
Diaconia valdese, ma anche quella degli scambi accademici.
Alcuni giovani iracheni e siriani racconteranno come sono venuti
a studiare in Italia grazie ai progetti dell'Università
Cattolica del Sacro Cuore e dell'Università degli Studi di
Milano - Bicocca. Ai lavori, coordinati dal sociologo Egidio
Riva, si parlerà anche dell'azione sul campo delle Ong - oggi al
centro di forti polemiche -, grazie all'intervento di Andrea
Stocchiero di Concord Italia.
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Torna Agorà del Mediterraneo: focus su migrazioni a guerre
Dal 30/6 al 2/7, esperti e protagonisti a Barzio (Lecco)