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Libia: a Tripoli violenti scontri tra milizie rivali, molte vittime

Raid egiziani nell'est dopo eccidio copti, 'indignato' Sarraj

Redazione Ansa

ROMA- Tripoli ripiomba nel caos. Il cessate il fuoco in vigore da marzo è stato interrotto da violenti scontri tra milizie rivali con decine di vittime. Accesi i combattimenti vicino al carcere di Al Hadaba dove sono reclusi Saadi Gheddafi e l'ex capo degli 007 Abdallah al Senoussi. Resta incerta la sorte dei prigionieri. 

A fare da sfondo le rivalità tra le autorità della Cirenaica a quelle della Tripolitania. Nel condannare le violenze il governo di Fayez al Sarraj ha puntato il dito contro un gruppo fuorilegge legato al 'governo' di Salvezza nazionale di Tobruk, rivale per l'appunto di Tripoli e che non lo riconosce.

Ma la tensione resta alta anche nell'est del Paese. Venerdì sera alcune basi di miliziani filo al Qaida sono state bombardate dai
jet egiziani in risposta all'attacco dell'Isis contro i copti. La decisione del presidente Sisi - che secondo media arabi sarebbe stata appoggiata dal generale di Tobruk, Khalifa Haftar - ha "indignato" Tripoli che ha stigmatizzato il "mancato coordinamento".

I bombardamenti egiziani sono stati effettuati "senza il coordinamento con le autorità legittime rappresentate dal governo di unità", ha precisato in una nota il Consiglio di Sarraj. Tripoli ha poi confermato la sua "volontà di cooperare con i Paesi amici e fratelli nella guerra al terrorismo", ma ha preso le distanze da "ogni atto che violi la sovranità della Libia".

 

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