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Migranti, a 'Lady Sos' il premio Arab Hope Makers

Nawal Al Soufi, italo-marocchina, "ha salvato 200 mila vite"

Nawal Al Soufi, vincitrice del premio Arab Hope Makers

Redazione Ansa

RABAT - Conosciuta come 'Lady Sos', Nawal Al Soufi è stata premiata come "Arab hope maker", portatrice di speranza, in base alla definizione del premio più ambito dagli attivisti del mondo arabo, l'Oscar del volontariato.

L'altra sera, a Dubai, ha ricevuto un milione di Dirham, per aver aiutato con passione migliaia di rifugiati e migranti provenienti prevalentemente dalla Siria e soccorsi sulle coste del Sud d'Italia.

Il premio le è stato consegnato dallo sceicco Mohammad Bin Rachid Al Maktoum, vicepresidente e primo ministro degli Emirati. Nawal Al Soufi, 30 anni, di origine marocchina, vive da sempre vicino a Catania con la sua famiglia di origine. Ha guadagnato la fama di Lady Sos da quando nel 2013 andò in Siria a portare aiuti umanitari a Homs e Aleppo. Da allora, il suo numero di cellulare passa di mano in mano tra quanti fuggono dalla guerra tentando di raggiungere le coste italiane.

Due anni fa la sua storia è stata al centro di una biografia 'Nawal, l'angelo dei profughi', scritta da Daniele Biella e pubblicata da Edizione Paoline.

Per questo ultimo riconoscimento ha sbaragliato la concorrenza di quattro finalisti di Kuwait, Egitto, Iraq e Siria, con altrettante storie esemplari. In realtà il suo nominativo è stato scelto tra 65 mila candidati da 22 paesi. I giurati del premio Arab Hope Keeper l'hanno scelta per aver salvato la vita di 200 mila migranti.

Il telefono di Nawal è sempre acceso, come ha raccontato la premiata nel corso della cerimonia di consegna: "È una grande responsabilità, non posso spegnerlo, è l'unico modo che hanno per contattarmi. Quando rispondo, sento sempre frasi tragiche tipo: 'le onde sono altissime', 'stiamo affondando', 'anneghiamo, ti prego, aiutaci'. 

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