(ANSAmed) - ROMA, 21 APR - Secondo le stime dell'Unicef,
finora quest'anno oltre 150 bambini sono morti attraversando il
Mediterraneo dal Nord Africa all'Italia. Ma il numero effettivo
di vittime tra i minorenni potrebbe essere anche più elevato
considerato che molti bambini migranti non sono accompagnati,
quindi spesso le loro morti non vengono segnalate.
Dall'inizio dell'anno - secondo le cifre riportate
dall'Unicef - quasi 37.000 rifugiati e migranti, il 13% dei
quali minorenni, hanno raggiunto l'Italia via mare attraverso il
Mediterraneo centrale, il 42% in più rispetto allo stesso
periodo del 2016. Da gennaio almeno 849 persone risultano
disperse in mare lungo la rotta.
"È molto preoccupante che persone vulnerabili, compresi
migliaia di bambini, stiano rischiando la loro vita per
raggiungere le coste europee utilizzando questa rotta
incredibilmente pericolosa", ha affermato Afshan Khan, direttore
regionale Unicef e Coordinatore Speciale per la crisi dei
Rifugiati e dei Migranti in Europa.
"Questa è un'ulteriore prova che quando vengono chiusi
percorsi sicuri e legali per la migrazione, bambini e famiglie
disperate affronteranno qualsiasi cosa pur di fuggire da
conflitti, povertà e deprivazione".
Durante il solo weekend di Pasqua, più di 8.300 persone sono
state salvate in mare tra la Libia e l'Italia.
L'Unicef ha sviluppato un programma di sei punti d'azione per
i bambini rifugiati e migranti: "1. Proteggere i bambini
rifugiati e migranti, in particolar modo quelli non
accompagnati, da sfruttamento e violenza. 2. Porre fine alla
detenzione dei bambini richiedenti lo status di rifugiato o
migranti. 3. Tenere unite le famiglie, come migliore mezzo per
proteggere i bambini e dare loro il riconoscimento di uno status
legale. 4. Consentire ai bambini rifugiati e migranti di
studiare e dare loro accesso a servizi sanitari e di altro tipo,
di qualità. 5. Chiedere di intraprendere azioni sulle cause che
spingono a movimenti di massa di migranti e rifugiati.
6. Promuovere misure che combattano xenofobia, discriminazioni e
marginalizzazione nei paesi di transito e destinazione".
(ANSAmed).
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Migranti: Unicef, oltre 150 bambini morti quest'anno in mare
Ma potrebbero essere di più perché molti non sono accompagnati