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Migranti: un anno fa accordo Ue-Turchia, calo arrivi del 97%

Oxfam, condizioni disumane in Grecia e difficili richieste asilo

Migranti: un anno fa accordo Ue-Turchia, calo arrivi del 97%

Redazione Ansa

BRUXELLES - Compie un anno l'accordo Ue-Turchia che ha virtualmente chiuso la rotta balcanica dei migranti. E' stato infatti al vertice del 18 marzo 2016 che i 28 capi di stato e di governo europei hanno approvato la 'Dichiarazione Ue-Turchia' che prevede, tra l'altro, il pagamento da parte della Ue di 3 miliardi di euro per gli anni 2016 e 2017 a sostegno delle condizioni di vita dei rifugiati siriani in Turchia. A 12 mesi dall'accordo, la Ue rileva che gli arrivi sono calati del 97%.

Dal picco di circa 10mila arrivi al giorno nell'ottobre 2015, la media attuale è di soli 43. Su base annuale, dai 988.703 dei 12 mesi precedenti ai 27.711 di quelli successivi. Anche le perdite di vite umane si sono ridotte di pari passo, dalle 1.145 dell'anno precedente l'accordo alle 80 degli ultimi 12 mesi nell'Egeo.

Accompagnato da misure di sostegno alla Grecia, l'accordo ha fatto in modo che - secondo quanto indicato in una nota della Commissione europea - negli hotspot in Grecia si sia passati da un tasso di registrazione dell'8% nell'anno precedente, al 100% dell'anno appena trascorso. Le capacità ricettive in Grecia sono passate dai 2.000 posti di ottobre 2015 ai 74.389 attuali (di cui 13.982 sulle isole). Inoltre le decisioni di prima istanza sulle domande di asilo presentate sulle isole sono passate da zero a 12.254, i ritorni verso la Turchia sono stati 1.504 e le relocation 9.383.

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