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MO: a rischio demolizione scuola beduini costruita da Italia

Conferenza Bologna denuncia trasferimenti forzati in area C

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 2 MAR - I trasferimenti forzati della popolazione beduina in Israele e gli ordini di demolizione di villaggi arabi nel Negev, tra cui quello dove sorge la 'Scuola di Gomme' , famosa perché costruita dalla cooperazione italiana con pneumatici usati, sono stati al centro di un convegno organizzato a Bologna su "Dalla parte dei diritti: l'impatto umanitario delle politiche israeliane in Area C". L'incontro, alla sede della Facoltà di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna, è stato promosso dalla Ong bolognese GVC (Gruppo volontari civili), che da anni opera in Cisgiordania. Video e testimonianze dirette hanno denunciato l'impatto e l'alta tensione provocati dalle demolizioni di strutture palestinesi nell'Area C dei territori -quelli sotto controllo militare israeliano- e dai trasferimenti forzati sulla popolazione locale beduina. Sotto minaccia di demolizione anche il villaggio di Khan Al Ahmar, dove sorge anche la "Scuola di Gomme", frequentata da circa 170 bambini. "GVC s'impegna da anni per alleviare le difficili condizioni dei palestinesi nell'Area C della Cisgiordania che si trovano a rischio di trasferimento forzato a seguito delle politiche israeliane", ha spiegato la presidente della Ong, Dina Taddia. "L'incontro all'università di Bologna fa parte dei nostri sforzi intesi ad informare la popolazione, e in particolare i giovani, sulle violazioni del diritto internazionale che stanno avvenendo nei territori palestinesi", ha aggiunto. Alla conferenza sono intervenuti il giornalista palestinese Fadi Arouri, l'ex presidente del parlamento europeo Luisa Morgantini e l'esperta di Diritto Internazionale Alice Panepinto dell'università di Warwick (GB). (ANSAmed).

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