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Libia: sollievo ed esultanza a Sirte, libera dopo un anno da Isis

Kobler, risultati reversibili senza apparato sicurezza coerente

Redazione Ansa

IL CAIRO - Dopo oltre un anno di terrore sotto l'Isis e sette mesi di guerra Sirte è tornata a respirare.

Scene di giubilo si sono viste ieri per le strade e le piazze da parte delle milizie, protagoniste dell'offensiva contro i jihadisti dello Stato islamico, mentre a New York l'inviato Onu Martin Kobler avvertiva che, se la lotta al terrorismo ha prodotto risultati, questi non sono irreversibili. L'inviato Onu per la Libia ha poi riferito dei "progressi" compiuti a Bengasi dall'esercito nazionale libico (quello di Khalifa Haftar), ma ha detto "che queste conquiste rischiano di essere fugaci a meno che il Paese si doti di un coerente apparato di sicurezza". Una guerra, quella per Sirte, pagata a caro prezzo con oltre tremila vittime, tra morti e feriti tra le fila dei miliziani.

Alto anche il numero dei fondamentalisti uccisi, anche se al momento non è disponibile un bilancio. Quasi 500 i raid aerei americani lanciati dallo scorso primo agosto contro le postazioni dei seguaci del califfo. Un aiuto ai 'soldati', provenienti in gran parte da Misurata, fedeli al governo di concordia nazionale di Fayez al Sarraj, sostenuto quest'ultimo dalle Nazioni Unite e dalla comunità internazionale. Sirte era venne conquistata dall'Isis nel 2015, restando da allora la base più importante dei jihadisti fuori dall'Iraq e dalla Siria, e decapitazioni e crocifissioni erano all'ordine del giorno. Creati tribunali islamici e imposti rigidi codici nei comportamenti e nell'abbigliamento delle donne. 

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