(ANSAmed) - BELGRADO, 22 NOV - Le ong 'Ossigeno per
l'informazione' di Roma e SEEMO di Vienna hanno messo a punto
una dichiarazione congiunta con la quale chiedono ai governi di
creare in ogni Paese agenzie pubbliche per monitorare le minacce
ai giornalisti, attuando in tal modo le Raccomandazioni del
Consiglio d’Europa e le Risoluzioni ONU. La dichiarazione
congiunta Ossigeno-SEEMO è stata pubblicata a Belgrado in
occasione della decima Conferenza annuale della South East
European Media Organisation.
"Anche lontano dalle zone di guerra e dalle aree di
conflitto, in molti paesi ci sono numerosi e gravi attacchi a
giornalisti e ad altri operatori dei media, compiuti allo scopo
di impedire la raccolta e la circolazione di notizie di pubblico
interesse e di ostacolare la manifestazione di opinioni
legittime", si legge nella dichiarazione. "Come ha documentato
l’UNESCO, la maggior parte di questi attacchi rimane impunita e
questa impunità incoraggia altre violenze e ha un effetto
raggelante sulla libertà di informazione. Anno dopo anno, le
minacce, le ritorsioni, gli abusi sono diventati sempre più
numerosi e si sono diffusi anche nei paesi europei più liberi,
come dimostra il caso italiano, ampiamente documentato". Per
Ossigeno e SEEMO tali atti di violenza e abusi, se non saranno
contrastati, "faranno fare un passo indietro alla nostra
civiltà, imporranno, come in parte già avviene, una nuova forme
di censura". Le ONG “Ossigeno per l’Informazione” e “South East
European Media Organisation” (SEEMO), insieme, invitano le
autorità nazionali a "creare in ogni paese adeguati strumenti di
monitoraggio concepiti come agenzie pubbliche indipendenti,
autonome dal potere, in grado di operare in collegamento con le
ONG, con il compito di osservare e documentare gli attacchi alla
libertà di informazione". Nel documento si afferma che "finora
nessun passo concreto e' stato fatto in questa direzione,
nonostante le più alte organizzazioni internazionali abbiano
chiesto ai Governi di farlo da tempo. E si ricorda a tale
riguardo che la creazione di questi centri di osservazione e di
pronto intervento "è stata sollecitata ultimamente il 13 aprile
2016 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, con un
documento di Raccomandazioni indirizzato ai Governi dei 47 paesi
membri". E analoghe sollecitazioni "sono state rivolte, da
ultimo, il 19 settembre 2016, dal Consiglio dei diritti umani
dell'ONU ai Governi nazionali con la Risoluzione A/HRC/27/L.7
sulla sicurezza dei giornalisti, approvata a Ginevra con il
sostegno di oltre 90 Stati".
"Non basta lanciare allarmi e sottoscrivere documenti di
condanna degli attacchi ai giornalisti. Occorre agire per
proteggere il diritto di informare e di ricevere informazioni",
conclude la dichiarazione congiunta Ossigeno-SEEMO. (ANSAmed).
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Giornalismo:Ossigeno-SEEMO, monitorare minacce a giornalisti
Dichiarazione congiunta a Belgrado con richieste a governi