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Giornata Memoria: Unhcr, da 3 ottobre 2013 oltre 11.400 morti

Migrantes,corridoi umanitari. Ue si muova, dice sindaco Lampedusa

Redazione Ansa

ROMA - Sono oltre 11.400 le persone morte nel Mediterraneo dal 3 ottobre 2013 ad oggi: lo ricorda l'Unhcr, in occasione della Giornata della Memoria e dell'Accoglienza che oggi si celebra per la prima volta. La data ricorda il giorno in cui, nel 2013, 368 persone tra bambini, donne e uomini persero la vita in un naufragio al largo di Lampedusa, e ha lo scopo di ricordare e commemorare tutte le vittime dell'immigrazione. L'Unhcr sottolinea come questa ricorrenza venga celebrata proprio mentre il 2016 è destinato a essere l'anno più letale del Mediterraneo, e muri e politiche restrittive continuano a ridurre lo spazio di protezione per i rifugiati in Europa.

"Solo quest'anno, sono 3.498 le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo nel disperato tentativo di trovare salvezza in Europa" dichiara Carlotta Sami, portavoce dell'Unhcr per il Sud Europa, che oggi è a Lampedusa.

Finora quest'anno hanno attraversato il Mediterraneo oltre 300.000 persone; il 28% sono bambini, molti non accompagnati o separati dalle loro famiglie. "Alternative legali e sicure esistono e vanno implementate - conclude -: ricongiungimento familiare, reinsediamento, corridoi umanitari, visti per motivi di studio o lavoro.

Migrantes, costruire corridoi umanitari. 'Consentire ingresso in Italia e in Ue senza altre vittime'

ROMA - La celebrazione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione possa diventare anche l'occasione per condividere la volontà di costruire corridoi umanitari e vie legali che accompagnino in sicurezza i migranti e le loro famiglie nel loro cammino e che consentano l'ingresso in Italia e in Europa senza altre vittime innocenti: è quanto auspica la fondazione Migrantes.

"Sono trascorsi tre anni - si legge in una nota - da quel tragico naufragio a poche decine di metri dalle coste dell'isola di Lampedusa, il 3 ottobre 2013, che causò la morte di 366 persone. Le immagini delle bare, una accanto all'altra, nell'hangar dell'aeroporto militare, è ancora presente nella nostra memoria e non possiamo dimenticarle facilmente. L'Italia reagì a quella tragedia creando l'operazione 'Mare nostrum', che ha dato 'vita' a tanti uomini e donne che tentavano di raggiungere le nostre coste: 170.000 le persone salvate in un anno. Dall'ottobre 2014 l'operazione 'Mare Nostrum' è stata sospesa, perché l'Europa non ha voluto farsene carico, non ha voluto considerare il Mediterraneo un Mare anche europeo. Da allora sono oltre 270.000 le persone migranti salvate nel Mediterraneo, con navi anche di altri stati europei oltre che dell'Italia e con navi di organizzazioni private, ma ancora troppi sono stati i morti e il Mediterraneo è diventato un 'cimitero', come ha ricordato papa Francesco".

La Giornata di oggi - conclude la nota - è una Giornata per educare le giovani generazioni a raccogliere la sfida delle migrazioni tutelando la vita e la dignità delle persone e, per chi crede, è una Giornata per pregare e gridare ancora che le persone che sbarcano non sono clandestini, ma migranti in fuga, uomini e donne come noi".

 

Ricordo  naufragio in Senato. Nicolini, piano Junker disatteso, Ue si muova

 LAMPEDUSA - "Dalla Ue ci aspettiamo che la solidarietà si estenda nei confronti dell'Italia, della Grecia e di tutte le Lampedusa del Mediterraneo. Sbrigatevi perché il prezzo delle politiche di chiusura lo pagano anche comunità come quelle della nostra isola". E' l'appello lanciato ieri dal sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini alla vigilia della Prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione, nell'anniversario di quel 3 ottobre di tre anni fa in cui si consumò nel Canale di Sicilia una delle più gravi stragi di migranti costata la vita a 368 persone che su una 'carretta' del mare speravano una vita migliore.

"L'impegno preso dall'Unione europea con l'approvazione del piano Junker è stato totalmente disatteso", ha continuato il sindaco, rivolgendosi al vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, sull'isola per partecipare, insieme al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, al convegno di chiusura del Prix Italia organizzato dalla Rai.

"Se l'Europa non si dimostra solidale con Italia sul tema dell'immigrazione, l'Italia non può farcela", ha risposto Timmermans, spiegando che "occorre reinventare il concetto solidarietà" per salvare l'Europa.

Anche Gentiloni ha spiegato che "se l'Europa non si dimostra all'altezza di rispondere a un problema come l'immigrazione, alla fine non ce la farà per tante ragioni". Poi ha ricordato che Lampedusa "è un simbolo positivo per tutta l'Europa". Nell'isola, oltre a una ventina di sopravvissuti della strage, sono arrivati più di 200 studenti da tutta Italia e dall'Europa, accompagnati dai loro insegnanti, per confrontarsi concretamente sui temi dell'immigrazione e dell'integrazione nell'ambito di un progetto promosso dal ministero dell'Istruzione in collaborazione con il Comitato 3 Ottobre.

Dopo la proiezione ieri sera del documentario 'Fuocoammare' di Gianfraco Rosi, oggi sono in programma varie iniziative sull'isola, mentre a Roma la giornata sarà ricordata in Senato nel corso di un incontro al quale parteciperà anche il presidente Piero Grasso. L'Arci invece ha organizzato un flash mob alle 11 davanti al Pantheon, a Roma, per ricordare non solo il naufragio di tre anni fa ma anche le migliaia di migranti morti (solo dall'inizio dell'anno più di 3500), e chiedere "l'apertura di corridoi umanitari e una vera politica d'accoglienza". "A tre anni di distanza è ancora forte il dolore per le centinaia di vittime innocenti annegate per colpa di un sistema immorale, criminale ed egoista dell'Europa", ha affermato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ricorderà i migranti, incontrando alcuni studenti insieme al presidente della Consulta delle Culture, Adham Darawsha. "L'Europa dovrebbe essere il primo Paese al mondo. Il problema è che non è un Paese. Questo impedisce di avere una buona politica sull'immigrazione attraverso una discussione democratica. Invece stiamo combattendo gli uni contro gli altri", ha commentato l'economista francese Jean Paul Fitoussi, Presidente Ofce, parlando nel corso del Prix Italia. 

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