(di Giuseppe Maria Laudani)
(ANSAmed) - IL CAIRO, 22 SET - Il Mediterraneo continua a
riempirsi di cadaveri: si teme un'ecatombe con centinaia di
morti dopo l'affondamento avvenuto ieri davanti alle coste
egiziane di un barcone che trasportava circa 600 migranti, in
maggioranza africani. Sono almeno 42 i morti nel naufragio, ha
fatto sapere in serata il ministero della Salute egiziano,
mentre quelli tratti in salvo sono 163.
Il resto delle 600 persone a bordo - cifra fornita dai media
statali egiziani - sarebbero dispersi. Se i numeri dovessero
essere confermati si tratterebbe di una delle più grandi
tragedie degli ultimi mesi, paragonabile a quella avvenuta a
giugno al largo di Creta con oltre 300 vittime.
Un dramma che si ripete mentre i leader mondiali riuniti alla
71esima Assemblea generale dell'Onu discutono proprio del dramma
delle migrazioni.
Il barcone sovraccarico di africani - tra cui egiziani,
sudanesi, somali ed eritrei - era salpato da Kafr el Sheikh, nel
Delta del Nilo, ed era diretto verso l'Italia, ha riferito il
responsabile dell'ufficio investigazioni criminali di Behaira,
Mohamed Kharisa. Ma poi per cause ancora da accertare si è
capovolto ed è affondato, lasciando i migranti in balia delle
onde.
Secondo esperti citati dall'Associated Press i
contrabbandieri in Egitto usano per lo più navi da pesca vecchie
che imbarcano un numero enorme di persone, superando di gran
lunga le capacità delle imbarcazioni. E ciò potrebbe essere una
delle cause, ma mancano conferme ufficiali.
Meno di due giorni fa il presidente egiziano Abdel Fattah al
Sisi in una riunione alle Nazioni Unite a New York aveva
sottolineato che il tema dell'immigrazione deve essere posto in
cima alle priorità internazionali, aggiungendo che Il Cairo sta
aggiornando la sua legislazione per combattere il traffico di
esseri umani e frenare il flusso delle persone che entrano
illegalmente nel suo Paese. Sisi ha precisato che l'Egitto
ospita attualmente cinque milioni di rifugiati di diverse
nazionalità.
Di fronte alla 'chiusura' della rotta balcanica, i disperati
sono tornati a battere la rotta del Mediterraneo centrale,
partendo dalle coste libiche ed egiziane. Secondo i dati
Frontex, sono decine di migliaia i migranti che affrontano
questa odissea su barconi di fortuna per raggiungere le coste
europee. A metà settembre l'agenzia ha reso noto che l'Italia
resta sottoposta ad una "pressione migratoria stabile". Quelli
sbarcati nella Penisola ad agosto sono 23mila, un dato simile a
quello di agosto 2015. Ad inizio settembre l'Alto Commissariato
delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) aveva stimato che
negli ultimi 12 mesi sono state 4.176 le persone disperse o
annegate nel Mediterraneo. In media, 11 tra uomini, donne e
bambini hanno perso la vita ogni giorno.(ANSAmed).
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Naufragio barcone davanti ad Egitto, si teme ecatombe
Circa 600 a bordo secondo media, solo 164 tratti in salvo