(ANSAmed) - TEL AVIV, 25 LUG - E' in calo in Israele il
numero dei migranti africani entrati illegalmente nel Paese
attraverso il Sinai: Dei 64 mila arrivati dal 2006 ne restano
oggi 41.685, di cui quasi tre quarti eritrei e i rimanenti
sudanesi. E' quanto emerge da un rapporto pubblicato di recente
dal 'Centro di ricerca e di informazione' della Knesset
(Parlamento) sulla base di informazioni talvolta lacunose, per
il rifiuto di alcune strutture statali di rispondere alle
domande ricevute.
Il rapporto precisa che circa 3.000 migranti sono attualmente
nel 'Centro di accoglienza' di Holot (Neghev), dove non possono
svolgere alcun lavoro. Negli anni 2013-16 altri 13.600 hanno
lasciato "di propria volontà Israele" (dopo aver ricevuto
incentivi materiali) e si sono diretti per lo più verso altri
Paesi africani, indicati dalla stampa locale in Ruanda ed
Uganda.
I ricercatori della Knesset non sono riusciti a stabilire con
certezza quanti siano oggi i migranti africani che popolano
cinque rioni poveri nel settore Sud di Tel Aviv. Le stime sono
comprese fra 17mila e 30mila, inseriti in una popolazione
complessiva di circa 30mila israeliani. In questi quartieri,
secondo il rapporto, é iniziato un processo di 'emigrazione' e
negli ultimi anni quasi 3.000 abitanti ebrei si sono trasferiti
altrove.
Il rapporto, presentato questa settimana al governo dal
ministro degli interni Arye Deri (Shas), é stato accolto con
clamore nei rioni poveri di Tel Aviv da attivisti israeliani
contrari alla massiccia presenza dei migranti. In immagini
diffuse sul web essi mostrano alcuni migranti africani
inneggiare pubblicamente ad Adolf Hitler, per schernire gli
israeliani.(ANSAmed).
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Migranti: Israele, presenze profughi africani in calo
Ma nei rioni poveri di Tel Aviv sale la tensione