(ANSAmed) - BELGRADO, 22 LUG - Circa 400 migranti e profughi
accampati da giorni nel grande parco antistante la stazione
degli autobus a Belgrado hanno cominciato stamane uno sciopero
della fame per chiedere la riapertura della frontiera ungherese,
la prima a chiudere lungo la rotta balcanica lo scorso
settembre. Un gruppo di profughi si è avviato a piedi in
direzione nord con l'intenzione di raggiungere il confine.
Alcuni degli organizzatori della protesta, citati dai media
serbi, hanno detto che i migranti intendono continuare la
protesta alla frontiera ungherese.
Si tratta in gran parte di cittadini afghani, iracheni,
siriani, pachistani tutti diretti nei Paesi dell'Europa
occidentale, in primo luogo Germania. Le autorità di Budapest
lasciano passare quotidianamente una trentina di migranti
intenzionati a presentare legalmente domanda di asilo.
Nonostante la chiusura in marzo di tutte le frontiere dei
Paesi lungo la rotta balcanica, nelle ultime settimane si e'
registrata una notevole ripresa del flusso di migranti
mediorientali in Serbia dove entrano attraverso passaggi
illegali da Bulgaria e Macedonia. Un fenomeno questo favorito
dalla attività di bande criminali di trafficanti che in cambio
di denaro aiutano i clandestini a entrare in Serbia e a
spostarsi nel Paese. Come hanno detto le autorità di Belgrado,
in Serbia si trovano attualmente circa 3 mila migranti,
concentrati in gran parte nel nord del Paese a ridosso del
confine ungherese. (ANSAmed).
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Migranti: Serbia, da Belgrado in marcia verso Ungheria
Centinaia in sciopero fame per chiedere riapertura confine