(ANSAmed) - ROMA, 31 MAG - Il 50% delle vittime degli ultimi
naufragi nel Mediterraneo (con circa 1000 vittime secondo i
calcolo dell'Oim), provenivano dall'Eritrea e dall'Etiopa. Lo
segnala don Mussie Zerai dell'Agenzia Habeshia, in una lettera
aperta all'Alto Commissario per Rifugiati Filippo Grandi.
Secondo quanto riportato dai sopravvissuti - scrive il
religioso eritreo che da anni raccoglie le segnalazioni di
migranti in difficoltà in mare o trattenuti in condizioni
disumane dai trafficanti - centri per il traffico di persone
sono attivi in Egitto, in Sudan per chi proviene dal Corno
d'Africa e in Niger per quanti giungono dall'Africa dell'ovest e
sono diretti verso la Libia, dove molti rimangono per diversi
mesi prima di essere imbarcati per l'Europa.
"Sono molti i racconti dei traumi subiti a causa della
violenza sessuale e di genere dalle donne che compiono il
viaggio". "Alcune ci hanno raccontato di essere state ridotte in
schiavitù sessuale in Libia. È da segnalarsi anche un aumento
negli arrivi di minori non accompagnati, molti dei quali con
gravi abusi alle spalle.
"Al momento, l'Agenzia Habeshia ha riscontrato evidenze -
prosegue Zerai - di un cambio di rotta significativo da parte
di eritrei, etiopi o somali dalla rotta Sudan - Libia a quella
egiziana, poi diretti verso il Mediterraneo centrale
Il religioso segnala infine situazioni a rischio in cui si
trovano gruppi di migranti in vari Paesi. Tra questi l'Arabia
Saudita, con quattro profughi eritrei in un centro detentivo
sull'isola di Sarsan, e la mancata soluzione del caso di un ex
diplomatico eritreo in attesa di un visto umanitario in Francia.
Un altro caso in Oman, dove sono stati portati due giovani
feriti nel conflitto in Yemen, dove ora temono di dover tornare.
Quanto all'Egitto, "oltre alle migliaia di profughi
intrappolati nel paese dopo essere arrivati dal Sudan (eritrei,
sudanesi, somali, etiopi dell'Oromo e dell'Ogaden), vi è il caso
di un sequestro di gruppo ai danni di 14 giovani eritrei che si
trovavano in Sudan, e che "sembra ricalcare sequestri analoghi
che si sono registrati a partire dal 2009 in Sinai e negli anni
successivi nella fascia meridionale del Sudan, tra il confine
eritreo e la zona di Kassala". (ANSAmed).
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Migranti: Zerai, eritrei ed etiopi 50% ultimi morti in mare
Cambiano loro rotte per l'Europa, da Sudan-Libia verso l'Egitto