(ANSAmed) - ROMA, 30 MAG - Il 26 maggio scorso, al largo
delle coste della Libia, vi è stato un unico naufragio, con un
bilancio di circa 300 dispersi. E' quanto ha stabilito la
Guardia Costiera, che ha ascoltato i circa 150 superstiti giunti
a bordo delle navi che operano nel Canale di Sicilia alcuni a
Taranto, altri a Pozzallo, altri ancora a Porto Empedocle. E'
stata così smentita l'ipotesi di un secondo naufragio in quello
stesso giorno.
Il numero dei cadaveri recuperati relativi a quell'unico
naufragio resta al momento imprecisato, perché le salme sono
state trasferite su varie navi che hanno operato nella zona.
Gli investigatori della Guardia Costiera hanno accertato che
dalle coste libiche sono partiti due barconi, uno al traino
dell'altro. Su ciascuno dei due vi erano circa 450 persone.
Durante la navigazione, gli scafisti hanno tagliato la corda
di traino, e nel corso dell'operazione è morta una donna. Circa
450 persone che erano sul barcone più lontano dalle coste
libiche sono stati tratti in salvo, mentre il secondo barcone è
naufragato: 150 persone sono stati prese a bordo dai mezzi di
soccorso, che hanno recuperato anche alcune salme, mentre gli
altri circa 300 sono annegati. (ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it