(ANSAmed) - ROMA, 25 MAG - Caschi blu dell'Unifil sono al
centro di un traffico di prodotti alimentari in Libano: lo
scrive con ampio rilievo El Pais online, secondo cui c'è una
doppia inchiesta in corso: da parte del ministero dell'economia
libanese e dell'Onu. Secondo il quotidiano, alimenti destinati
alle truppe, e quindi non commerciabili, sono stati localizzati
a numerose riprese in supermercati locali.
Contattati da El Pais, sia il portavoce dell'Unifil, Andrea
Tenenti, sia il direttore generale del ministero libanese, Alia
Abbas, hanno confermato che inchieste sono in corso, ma non
hanno dato maggiori dettagli per ragioni di riservatezza.
Scrive El Pais: "Il Ghana (con 870 caschi blu) e l'Italia
(con 1.206 soldati, e attualmente con la responsabilità del
comando) sono i due battaglioni più attivi nella rivendita
illegale di alimenti tra i cinque segnalati", secondo R.D., una
delle 'gole profonde' del quotidiano, e altri "sei lavoratori
internazionali e locali dell'Unifil".
"L'Unifil ha preso le misure appropriate, interne alla
missione e in stretto coordinamento con il quartier generale
dell'Onu", ha scritto in una e-mail al quotidiano Tenenti,
aggiungendo che non si può "fare speculazioni finché l'inchiesta
non verrà conclusa".
R.D lavora per la ditta libanese socia del fornitore italiano
di prodotti alimentari, Es-Ko. La Es-Ko, aggiunge El Pais, "tra
il 2006 al 2015, ha ottenuto contratti multimilionari per
l'acquisto e la distribuzione di alimenti per fornire le truppe
dell'Unifil". La frode viene stimata dal quotidiano di Madrid di
circa 4 milioni di euro in cinque anni. (ANSAmed).
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Libano: El Pais, caschi blu coinvolti in traffico alimenti
I più attivi, secondo una 'gola profonda' sono di Ghana e Italia