(ANSAmed) - ROMA, 4 MAG - Dal ruolo dei social media nelle
cosiddette primavere arabe alla strumentalizzazione "quasi
criminoso" della rete da parte del sedicente Stato islamico. Due
approfondimenti e undici schede relative agli Stati della sponda
Sud del Mediterraneo, aggiornate. E' il contenuto dell'Atlante
geopolitico del Mediterraneo 2016 (Bordeaux edizioni), a cura di
Francesco Anghelone e Andrea Ungari, presentato oggi pomeriggio
a Roma dai presidenti del Centro Studi Internazionali, Ce.Si,
Andrea Margelletti, e dell'Istituto di Studi Politici ''S.Pio
V'', alla Biblioteca del Senato.
Gli attentati alla sede di Charlie Hebdo e quello al
Bataclan, spiegano i curatori della terza edizione del volume,
sono i simboli di un terrorismo che colpisce ormai
indiscriminatamente sul suolo Europeo così come nei Paesi del
Nord Africa e del Medio Oriente, come testimoniato dagli
attentati di Beirut e all'aereo russo nel Sinai. Con la nascita
dell'autoproclamato Califfato di al Baghdadi, il terrorismo di
matrice islamica ha compiuto un salto di qualità rispetto ad Al
Qaeda, occupando ampie porzioni di territorio tra la Siria e
l'Iraq. Capire come si sia arrivati a questa situazione,
rammentano gli autori - storici, analisti di politica
internazionale e esperti della comunicazione - è l'obiettivo di
questo volume. L'edizione 2016, oltre a saggi di approfondimento
che analizzano il fenomeno dell'Isis, presenta 11 schede paese
relative agli Stati della sponda sud del Mediterraneo. Ogni
scheda è composta da una parte storica e da una relativa
all'attualità politica, economica e sociale del paese preso in
esame. Un'area, quella del Mediterraneo, che non può che essere
centrale sullo scacchiere internazionale, come sono tornati a
ribadire i presidenti delle Commissioni Difesa e Esteri del
Senato, Nicola Latorre e Pier Ferdinando Casini. "Non soltanto
per motivi economici ma anche e, soprattutto, per motivi di
sicurezza europea". Crisi libica in primis, che non può e non
deve essere considerata un 'affare', italiano. Ma che anzi è
tutto europeo. La guerra in atto nel Paese maghrebino,
avvertono, può però rappresentare non soltanto un problema da
risolvere per Roma, ma anche una grande opportunità'',
diplomatica e politica. (ANSAmed)
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Mediterraneo,sfide e crisi in nuovo Atlante Geopolitico 2016
Presentato oggi alla Biblioteca del Senato