(ANSAmed) - BELGRADO, 9 MAR - Dopo la chiusura della rotta
balcanica con il sigillo delle frontiere di tutti i Paesi lungo
tale itinerario, sono circa 36 mila i migranti e profughi che si
trovano attualmente in Grecia, cui se ne aggiungerebbero altri 4
mila rimasti fuori dai conteggi. Ne danno notizia fonti
ufficiali elleniche, citate dai media serbi, aggiungendo che vi
sarebbero altri 4 mila migranti rimasti fuori dei conteggi, che
porterebbero a 40 mila il totale sul territorio ellenico.
Di essi, circa 15 mila sono bloccati da settimane al campo di
Idomeni, alla frontiera con la Macedonia, in condizioni sempre
più insostenibili. Oggi a Idomeni centinaia di migranti e
profughi bloccati da settimane nel campo hanno inscenato una
manifestazione di protesta contro la decisione dei vari Paesi
della rotta balcanica di chiudere le frontiere, impedendo loro
in tal modo di proseguire il viaggio verso Germania e altri
Paesi del nord Europa. 'Vi imploriamo di aiutarci', 'Anche noi
siamo persone' hanno scandito a lungo i migranti, molti dei
quali mostravano cartelli con la scritta 'Open the border' e
sventolavano bandiere tedesche. Le loro condizioni sono
estremamente precarie, con freddo, pioggia, fango, assenza di
servizi igienico-sanitari. Molti, bambini e ragazzi in
particolare, hanno bisogno di assistenza medica. Nessuno sa
quale sarà la loro sorte, e una indicazione non emergerà prima
del prossimo vertice Ue in programma il 17-18 marzo a Bruxelles.
E intanto non si fermano gli arrivi di nuovi barconi e
gommoni provenienti dalla Turchia, mentre la Croazia ha
cominciato a rimandare i profughi in Grecia e si è allineata con
Austria, Slovenia, Serbia e Macedonia, dove si potrà entrare
solo con documenti di viaggio validi o la richiesta di asilo.
Ma l'accordo tra Ue e Turchia, di cui sono in fase di
definizione i dettagli, ha "lo scopo di fermare la migrazione
irregolare e garantirne una regolare", ha detto il ministro
degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu. La Turchia, ha
proseguito, è pronta a costruire nuovi centri di accoglienza
temporanei per i migranti economici che verranno rimandati
indietro dall'Europa, secondo gli accordi di riammissione.
"Vogliamo cooperare con l'Unhcr su come ospiteremo questi
migranti e come li rimanderemo nei loro Paesi", ha aggiunto
Cavusoglu. (ANSAmed).
Il governo ungherese da parte sua ha proclamato lo stato di
crisi in tutto il Paese in seguito alla chiusura della rotta
balcanica. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno Sandor
Pinter oggi a Budapest.. In seguito a questa decisione, la
polizia e i militari ungheresi saranno rafforzati con altri
1.500 soldati. l ministro dell'interno ha detto che nei paesi
balcanici ci sono almeno 10.000 migranti, entrati illegalmente,
cioè senza visto, sottolineando che non si sa in quale direzione
intenderanno proseguire. "Dobbiamo prepararci a poter difendere
i nostri confini, se necessario", ha aggiunto. Pinter ha inoltre
riferito che lungo la barriera metallica tirata su al confine
con la Serbia si registrano movimenti più intensi negli ultimi
giorni. La polizia arresta ogni giorno centinaia di migranti,
che hanno oltrepassato il muro costruito l'autunno scorso.
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Migranti: chiusa rotta balcanica, 40 mila bloccati in Grecia
15 mila a Idomeni in condizioni critiche, con freddo e fango