(ANSA) - IL CAIRO, 12 FEB - Il mondo sta ignorando al 99% la
promessa fatta di alleviare le sofferenze di 1,3 milioni di
persone colpite dalla guerra civile in Libia, il bacino di
disperazione che alimenta fughe di migranti verso l'Italia.
La circostanza è emersa questo mese quando il Coordinatore
umanitario dell'Onu per la Libia, Ali Al-Za'tari, ha denunciato
che sono stati versati solo l'1% dei 166 milioni di dollari
promessi nella conferenza di Tunisi che il 9 dicembre aveva
lanciato l'Hrp, il Libya Humanitarian Response Plan.
La denuncia, rilanciata il primo febbraio da un comunicato
dell'Onu, ricordava che il Piano di risposta umanitario per la
Libia peraltro punta ad assistere solo una parte dei 2,4 milioni
di persone che "hanno disperato bisogno di aiuto umanitario".
Finora sono stati versati solo 2,1 milioni di dollari da parte
di "due donatori" che Al-Za'tari nel comunicato non ha nominato.
Il Coordinatore però ha sottolineato l'apparente contraddizione
di "progetti miliardari" che "la comunità internazionale sta
mobilitando attorno al nascente Governo di accordo nazionale
(Gna)", riferisce il comunicato.
Le condizioni di vita in Libia sono pesantemente peggiorate
dallo scoppio della guerra civile nell'estate del 2014, quando
la coalizione di milizie filo-islamiche "Alba della Libia" ha
preso il controllo della capitale, Tripoli, formando una
amministrazione parallela e costringendo le autorità
riconosciute internazionalmente a rifugiarsi più di 1.500
chilometri a est, a Tobruk.
Come ricorda il sito dell'emittente libica Libya Channel
citando un rapporto dell'organizzazione per la difesa dei
diritti umani Human Right Watch, la situazione in Libia si è
aggravata l'anno scorso a causa di crimini di guerra perpetrati
da entrambe le parti: i combattimenti hanno creato 400 mila
sfollati, "un crollo" dell'ordine e dello Stato di diritto,
"paralisi del sistema della Giustizia, un aumento dei rapimenti
a scopo di riscatto e sparizioni forzate e la diffusione di
gruppi estremisti come lo Stato islamico" (Isis o Daesh).
La "Rotta mediterranea centrale", quella seguita dai flussi
migratori per arrivare in Europa passando in particolare per la
Libia, l'anno scorso è stata molto seguita anche se il numero di
migranti giunti in Italia nel 2015 è sceso a 157 mila, circa un
decimo in meno del record segnato nel 2014, ricorda il sito di
Frontex, l'Agenzia per la gestione coordinata delle frontiere
dell'Unione europea. Le "ragioni principali" del calo sono
indicate da Frontex nello spostamento di profughi siriani verso
la "rotta mediterranea orientale" e la carenza di barconi a
disposizione degli scafisti "nell'ultima parte dell'anno".
"Reti di trafficanti restano ben insediati in Libia", avverte
però l'agenzia. (ANSAmed).
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Libia: Onu denuncia, a sfollati solo 1% di quanto promesso
Donatori non versano a Piano-Tunisi.Resta rete traffico migranti