(ANSAmed) - TEL AVIV, 4 FEB - La Corte di Gerusalemme ha
condannato all'ergastolo uno dei tre ultrà ebrei che bruciarono
vivo, un anno e mezzo fa a Gerusalemme, il ragazzino palestinese
Mohammad Abu Khdeir e ha comminato 21 anni di carcere ad un suo
complice. All'epoca dei fatti i due erano entrambi minorenni.
Il tribunale distrettuale di Gerusalemme ha inoltre ordinato
a ciascuno dei due ultrà ebrei di risarcire la famiglia Abu
Khdeir con una cifra di 30 mila shekel (oltre seimila euro).
Per il terzo responsabile - un adulto Yossef Ben David Haim
- la Corte si pronuncerà fra una settimana: è già stato
riconosciuto colpevole di aver rapito e bruciato Mohammad Abu
Khdeir, ma in extremis ha sostenuto che la notte del delitto non
era responsabile delle proprie azioni.
La Corte ha espresso malumore per aver ricevuto una perizia
psichiatrica solo nella fase conclusiva del processo e la
prossima settimana, presumibilmente, si esprimerà in merito.
(ANSA).
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Mo: un ergastolo per ragazzino palestinese bruciato vivo
Ad un complice 21 anni carcere, presto sentenza sul terzo