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Nuova strage di innocenti, sei bimbi migranti annegati

Amnesty, da Ankara abusi e rimpatri durante trattative con Ue

Una donna siriana con il suo bimbo giunta all'isola di Lesbos

Redazione Ansa

(di Cristoforo Spinella)

ISTANBUL - Ancora una strage di piccoli profughi nelle acque dell'Egeo. I corpi di sei bambini, annegati in due diversi naufragi, sono stati ritrovati al largo delle coste turche, mentre le difficili condizioni meteo fanno temere nuovi incidenti in mare nelle prossime ore. Due bimbi iracheni di 2 e 6 anni sono stati rinvenuti con i giubbotti salvagente ancora addosso da alcuni pescatori nei pressi di Cesme, nella provincia di Smirne. Il gommone su cui viaggiavano, probabilmente diretto a Chios, si era rovesciato ieri. Nelle stesse ore la guardia costiera turca ha soccorso oltre 200 migranti. I corpi di altri 4 bambini, di età compresa tra 2 e 6 anni, sono stati ritrovati poche ore dopo circa 250 km più a sud, al largo di Bodrum. I piccoli sono annegati dopo che il barcone di 14 metri su cui cercavano di raggiungere le isole greche si è inabissato. I guardacoste turchi sono riusciti a salvare 58 persone di nazionalità siriana, irachena e afgana.

Tra loro 22 bambini, alcuni dei quali in condizioni preoccupanti. Un piccolo siriano di 3 anni è stato trasportato d'urgenza in ospedale. Già prima di queste tragedie, i bimbi annegati quest'anno tentando di attraversare l'Egeo erano quasi duecento.

Domani la Turchia parteciperà ad un nuovo summit ristretto con l'Ue sulla crisi migratoria, guidato dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Ma proprio il comportamento di Ankara durante le trattative con Bruxelles, da cui otterrà 3 miliardi di euro per occuparsi di 2,5 milioni di profughi, è finito nel mirino di Amnesty International. In un rapporto pubblicato oggi l'ong denuncia che da settembre la Turchia ha fermato e trasferito centinaia di rifugiati e richiedenti asilo in centri di detenzione, dove sono stati maltrattati e, in alcuni casi, costretti a tornare nei Paesi di provenienza, tra cui Siria e Iraq. Un comportamento tenuto "in parallelo" con i negoziati e che rende Bruxelles "complice in serie violazioni dei diritti umani". Amnesty chiede quindi uno stop alla cooperazione tra Ue e Turchia "finché queste violazioni non saranno oggetto di indagine e si concluderanno". Secondo il rapporto, tra l'altro, questi abusi "contrastano con l'approccio generalmente favorevole e umanitario delle autorità turche fino al settembre di quest'anno". Proprio quando sono decollate le trattative con Bruxelles per rafforzare i controlli alle frontiere e ridurre i flussi di migranti.

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