(ANSAmed) - LONDRA, 30 NOV - L'Isis rischia di mettere le
mani su alcune delle rotte più lucrose dell'eroina, quelle che
dall'Afghanistan - a un certo punto del loro percorso - passano
anche attraverso Iraq, Siria e Turchia. La denuncia arriva da
Tom Keatinge, un analista britannico del Royal United Services
Institute (Rusi), citato da alcuni tabloid.
Secondo Keatinge, i bombardamenti degli ultimi mesi, che
hanno preso di mira infrastrutture e carovane petrolifere
controllate dai jihadisti, spingono gli uomini del 'Califfato' a
cercare fonti di guadagno alternative per finanziare la loro
'guerra santa' ed eventuali nuove azioni terroristiche anche in
Europa. "Mentre vengono a ridursi forme di profitto come quelle
garantite dal petrolio, a causa dei raid sulla Siria e
sull'Iraq, è ovvio che essi cerchino nuove entrate", afferma lo
specialista britannico. "E se si guarda alle rotte dell'oppio
dall'Afghanistan - aggiunge Keating - si può osservare che c'è
molto territorio controllato dall'Isis" da poter percorrere, con
molto "denaro da intercettare".
Timori analoghi sono stati del resto espressi di recente
anche da Viktor Ivanov, direttore del servizio federale anti-
droga di Mosca (Fskn), secondo il quale non solo contatti sono
ormai in piedi, ma si può calcolare fin d'ora il coinvolgimento
già avviato da parte di miliziani dell'Isis e gruppi vicini in
un giro d'affari legato al traffico d'eroina pari potenzialmente
a ben "un miliardo di dollari". (ANSAmed).
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Isis: allarme esperto Gb, jihadisti mirano a traffico eroina
Dopo raid su loro strutture petrolifere. Denunce anche da Russia