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Istanbul a colori, le foto di Torun oltre gli stereotipi

Star Instagram ad ANSAmed, mostro città che nessuno si aspetta

Istanbul insolita in uno degli scatti di Torun

Redazione Ansa

(di Cristoforo Spinella)

ISTANBUL - Oltre lo skyline delle moschee e le cartoline del Corno d'Oro. È un'altra Istanbul quella che si vede nelle foto di Yener Torun. Una città quasi irriconoscibile eppure reale. "Invece molti che ci vivono non credono che siano posti davvero esistenti. Probabilmente è per i colori così vividi. Forse, se dicessi che sono foto di città olandesi, la gente non si sorprenderebbe", racconta ad ANSAmed questo architetto turco di 33 anni che da qualche mese è diventato una vera star di Instagram. Le sue immagini di una Istanbul coloratissima, che spiazza l'immaginario diffuso, sono riuscite ad attrarre oltre 70mila follower. Foto che suggeriscono una metropoli oltre gli stereotipi: "Ho aperto il profilo nel 2013, con la voglia di dare un'altra immagine della città. Istanbul è conosciuta per i suoi straordinari luoghi storici, non come città moderna. Molti degli edifici che fotografo si trovano invece in zone nuove, brutte a vedersi. Ma proprio per questo per me è una sfida, una sorta di caccia al tesoro".

Originario di Marmaris, sulla costa egea meridionale della Turchia, a Istanbul Torun è arrivato quasi 15 anni fa per frequentare l'università: "Essere un architetto certamente mi aiuta a trovare questi posti, ma molti li ho scoperti esplorando i quartieri o semplicemente passeggiando". Nelle sue foto ci sono soprattutto le periferie: Basaksehir o Beylikduzu sulla sponda europea, Maltepe, Kartal e Tuzla nella parte asiatica. La nuova Istanbul che sembra non finire mai e in estensione e popolazione ha ormai travolto le zone storiche. Una metropoli di cui molti faticano a individuare i confini reali, ma con cui bisogna sempre di più fare i conti: "Le zone costruite con l'espansione degli ultimi anni sono nate senza una vera pianificazione urbanistica: mancano strade di comunicazione e spazi verdi, gli appartamenti sono spesso isolati. Non sono quartieri, ma isole. Non c'è vita", dice Torun, che spesso però ne fa l'oggetto dei suoi scatti surreali. Scuole, dormitori, case, qualche industria e centri commerciali. "Molti sono edifici brutti, ma il taglio che scelgo, il dettaglio, riesce magari a renderli affascinanti". Nelle loro facciate semplici, senza decorazioni, Torun ha trovato lo scenario ideale per la sua fotografia minimalista e geometrica. Col passare del tempo, ha iniziato ad aggiungere "l'elemento umano" per renderle più vive, dando "un tocco personale". Una signora affacciata alla finestra, un uomo che scende le scale, un bambino che si riposa per terra: "La loro presenza in scala ha un effetto grafico importante per cogliere le reali dimensioni dei posti. E poi, rendono le foto più calde". Troppo, maligna qualcuno dei suoi follower. Photoshop? "I miei colori sono più vibranti, ma non li stravolgo mai. Tutti i posti sono come li fotografo", assicura Torun. Grazie al successo del suo account, pur non nascendo come fotografo professionista - all'inizio per i suoi scatti usava solo l'iPhone - ha ottenuto lavori da freelance persino da Google. Ma senza abbandonare la ricerca dei colori di Istanbul.

Alcuni, potrebbe trovarli anche nelle zone storiche. Come quelli delle scale dipinte dai manifestanti di Gezi Park, che il Comune provò a ricoprire di grigio ma restano molto diffuse: "Mi piacciono, ma sto ancora cercando un modo originale per fotografarle".

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