(ANSA) - ROMA, 26 OTT - La granata che ha colpito ieri sera
la chiesa di san Francesco ad Aleppo, provocando sette feriti,
non ha fermato i fedeli, che oggi sono tornati per la messa.
"Erano in tanti e con gioia abbiamo ascoltato nuovamente il
suono delle nostre campane". Così padre Ibrahim Alsabagh,
francescano della Custodia di Terra Santa, commenta ad Aiuto
alla Chiesa che Soffre l'attentato che ieri ha colpito la sua
parrocchia nel quartiere di Azizieh.
Ricordando i momenti di paura di ieri, racconta: "Proprio in
quel momento mi apprestavo a somministrare l'eucaristia ai
fedeli. Improvvisamente tutto ha iniziato a tremare e
all'interno della chiesa sono caduti moltissimi detriti. C'era
talmente tanta polvere che non riuscivamo a vederci l'un
l'altro". L'ordigno non è esploso a contatto con la cupola, ma
soltanto qualche secondo più tardi, mentre già stava rotolando
lungo il tetto. "Se avesse forato la cupola poteva essere una
tragedia - nota il francescano - se fosse caduto anche soltanto
il lampadario avrebbe potuto uccidere dieci persone". Per il
frate nel mirino c'è anche il suo personale impegno nella
promozione del dialogo interreligioso. "Alcuni vogliono
eliminare qualsiasi segno di riconciliazione e di apertura",
afferma il religioso secondo il quale l'attacco è inoltre legato
all'odio anticristiano. "La nostra è l'unica chiesa della zona
ad essere ancora agibile. Qui si rifugiano in tanti per pregare
e forse è per questo che hanno cercato di distruggerla".
Nonostante i fedeli fossero nel panico, padre Ibrahim è
riuscito a mantenere la calma e dopo essersi sincerato che non
vi fossero vittime gravi, ha invitato i suoi parrocchiani nel
giardino della chiesa, dove li ha rassicurati per poi proseguire
la funzione somministrando a tutti la comunione.(ANSA).
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Siria: dopo granata chiesa Aleppo, fedeli tornano per messa
(v. 'Siria: ad Aleppo chiesa colpita da granata...' delle 13.46)