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Video Hamas con canzone ebraica,'uccidete i sionisti'

L'istigazione alla 'nuova Intifada' corre sempre più sul web

Alcuni giovani delle brigate Qassam

Redazione Ansa

(di Aldo Baquis)  - TEL AVIV - "Chi ha fede non ha mai paura".  Queste parole, vergate da un rabbino due secoli fa, sono state riutilizzate adesso dall'ala militare di Hamas che ha prodotto un sofisticato video di 'guerra psicologica': incita alla lotta armata contro gli "usurpatori sionisti" e al tempo stesso è beffardamente accompagnato da una canzone israeliana in voga dieci anni fa. Nel nuovo video (ynetnews.com/articles/0,7340,L-4707797,00.html) i credenti in armi non sono certo gli israeliani, bensì i membri delle Brigate Qassam di Hamas e i giovani palestinesi che negli ultimi giorni sono rimasti uccisi in attentati a Gerusalemme est e in Cisgiordania.

"Siamo i combattenti di Dio - annunciano i creativi copywriter del movimento islamico palestinese - siamo stati inviati ad eliminare i sionisti, col fuoco, con le spade, con i missili". Al ritmo della canzone molto ritmata 'Mi-Shema'amin' - eseguita a suo tempo dal cantante israeliano Eyal Golan - si susseguono immagini che mostrano una lotta sempre più serrata dei palestinesi contro gli "usurpatori" a cui riservano "giorni neri". L'immagine di generali celebri (Moshe Dayan, Ariel Sharon) è consumata dalle fiamme e il futuro - questo il messaggio del filmato - appartiene ai combattenti palestinesi. La scena conclusiva mostra un aereo dell'El Al che decolla: se hanno cara la vita, sembra di capire, gli israeliani sono ancora in tempo a lasciare spontaneamente la Palestina.

Sempre in questi giorni nelle reti sociali palestinesi è stato diffuso un altro filmato che mostra un giovane palestinese mentre uccide nella Città vecchia di Gerusalemme due ebrei ortodossi, pugnalandoli ripetutamente. Un altro video ancora "insegna" come meglio aggredire la vittima. L'istigazione alla "nuova intifada" - avvertono diversi analisti - passa ormai più dal web che non dalle vecchie strutture della politica palestinese. Ed anche per questo è sempre più difficile contenerla. (ANSAmed).

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