(di Francesco Cerri)
(ANSAmed) - MADRID, 1 OTT - Tre giorni di bombardamenti a
tappeto contro Barcellona, dalle 22.00 del 16 marzo alle 15.19
del 18, 41 ore d'inferno per la popolazione della capitale
catalana sulla quale per ordine di Benito Mussolini i Savoia
Marchetti 79 italiani sganciarono 44 tonnellate di bombe.
Fu una strage di civili, soprattutto donne e bambini, 900
morti e 1500 feriti. Il bombardamento di Barcellona rimane una
delle pagine più buie, ma quasi dimenticata, del coinvolgimento
dell'Italia fascista al fianco del futuro dittatore Francisco
Franco e del suo sollevamento contro la Seconda Repubblica
spagnola, soffocata nel sangue della Guerra Civile del 1936-39.
Un documentario della giornalista spagnola Monica Uriel
presentato al Memorial Democratic della Generalitat di Catalunya
a Barcellona riporta i riflettori sui drammatici fatti del 1938.
Le famiglie delle vittime chiedono all'Italia un gesto morale
per chiudere 'la ferita': che chieda scusa, come lo stato
tedesco
ha fatto nel 1999 per la strage di Guernica perpetrata dai
caccia
nazisti, immortalata dal terribile quadro di Pablo Picasso.
In "Barcelona, ferida aberta" Monica Uriel ricostruisce con
le crude immagini di archivio della Filmoteca di Catalunya, le
analisi di storici e le testimonianze di una, allora, bambina
ferita nel cortile della scuola e del figlio di una vittima, il
calvario dei civili di Barcellona, una delle ultime sacche di
resistenza all'avanzata di Franco, aiutato da Mussolini e
Hitler.
L'ordine di "martellare" la 'rossa' Barcellona, già attaccata
dal vascello italiano Eugenio di Savoia nel febbraio 1937, era
venuto direttamente dal duce in un telegramma al generale
Velardi
capo della Aviazione Legionaria di stanza a Maiorca: "Iniziare
da stanotte azione violenta su Barcellona, con martellamento
diluito nel tempo". I Marchetti Savoia vennero lanciati sulla
città repubblicana praticamente indifesa a ondate, ogni tre ore.
Il martellamento si interruppe dopo le proteste internazionali
per ordine di Franco in un altro telegramma a Velardi:
"Urgentissimo. Generalissimo ordina sospendere bombardamento".
Quello di Barcellona è stato il primo attacco a tappeto
della storia contro la popolazione civile di una grande città
europea. Nel 2013 l'Audiencia Nacional di Barcellona su denuncia
di una ssociazione di italiani in Spagna, AltraItalia, ha
avviato
un'inchiesta penale per crimini di guerra e chiesto l'aiuto
della autorità italiane. Che secondo gli avvocati della parte
civile, Newton Bozzi e Jaume Aseus, è mancato. "Nel 2015 la
giustizia italiana ha ritenuto conclusa la rogatoria spagnola
argomentando che il ministero della difesa 'non è in grado di
fornire' la lista dei piloti dell'Aviazione Legionaria" precisa
Uriel: 75 anni dopo i bombardamenti di Barcellona "l'Italia non
ha ancora chiesto scusa". Il filmato si conclude con l'incontro
fra Alfons Canovas, figlio di José, ucciso dalle bombe italiane,
e Rosina Costa, figlia di Luigi, uno dei piloti italiani. "Si
può perdonare, sussurra Canovas, dimenticare mai".(ANSAmed).
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Bombe italiane su Barcellona, pagina buia Guerra Civile
In documentario famiglie vittime catalane, Roma chieda scusa