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Doppio naufragio a largo Libia, trovati 200 cadaveri

Quasi 160 corpi in mare, altri 40 trovati in stiva barcone

Un barcone di migranti nel Mediterraneo

Redazione Ansa

ROMA - Circa 200 cadaveri di migranti sono stati individuati dalla Guardia costiera libica davanti alle coste di Zuwara, al confine con la Tunisia, teatro ieri di un doppio naufragio. Lo riferisce il Guardian. I corpi di 40 persone sono stati trovati all'interno della stiva di un barcone che si è arenato su una spiaggia, mentre circa 160 galleggiavano in mare.

I corpi in mare sono stati localizzati a circa 1 km al largo della costa della Libia, davanti a Zuwara. La Guardia costiera libica, afferma un responsabile, è riuscita a recuperare alcuni cadaveri e a portarli sulla spiaggia, ma altri sono stati lasciati in mare perché il battello libico "non aveva abbastanza luce per continuare il lavoro". I corpi "sembrano di migranti provenienti dall'Africa sub-sahariana, dal Pakistan, dalla Siria, dal Marocco e dal Bangladesh", afferma un responsabile della sicurezza libica.

Ad affondare, secondo una ricostruzione della Bbc che cita "residenti e responsabili" libici, sono stati due barconi: uno, che ha lanciato una richiesta di aiuto ieri sera, aveva a bordo circa 50 persone mentre "il secondo, che è affondato molto dopo, portava 400 passeggeri". Fonti locali contattate dall'ANSA hanno precisato che un "centinaio di migranti sono stati tratti in salvo", circostanza confermata anche da un residente alla Bbc precisando che i sopravvissuti sono stati ricoverati nell'ospedale cittadino. Il raffronto tra 450 migranti a bordo e solo 100 salvati lascia temere 350 vittime, e quindi potenzialmente uno dei naufragi più gravi degli ultimi tempi al largo della Libia (il 5 agosto scorso era affondato un barcone con a bordo oltre 600 persone, almeno duecento delle quali erano finite in fondo al mare). Nel Canale di Sicilia, l'incidente con il bilancio più pesante resta quello del 18 aprile scorso: circa 700 le vittime, la strage più grave dal dopoguerra. La Libia, con la sua crisi interna che spacca il paese in vari pezzi e favorisce l'infiltrazione dell'Isis, è terra da cui salpano molti barconi allestiti dai trafficanti di esseri umani grazie proprio alla carenza di controlli provocata dall'instabile situazione. Zuwara è notoriamente un punto da cui partono molti barconi.

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