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Turchia: opposizione, 100mila sfollati per violenze sud-est

Tra coprifuochi e zone militarizzate dopo rottura tregua con Pkk

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ISTANBUL, 27 AGO - Sono quasi centomila gli abitanti del sud-est della Turchia costretti nell'ultimo mese ad abbandonare le proprie abitazioni a causa delle misure di emergenza decise dal governo di Ankara nell'ambito dei violenti scontri tra forze di sicurezza e miliziani del Pkk curdo. Lo denuncia al quotidiano Zaman Levent Gok, vicecapogruppo del maggiore partito di opposizione, il socialdemocratico Chp.

Secondo i dati raccolti da Gok, sono un centinaio in 15 province dell'est e del sud-est le aree dichiarate "zone di sicurezza militare temporanea" dopo la rottura a luglio della tregua con il Pkk curdo, in vigore dal 2013. Queste misure di emergenza, decise dall'esecutivo o dai governatori locali, possono durare da 15 giorni a 6 mesi. Un tempo indefinito che costringe molti abitanti a lasciare le proprie case per non rischiare di finire in mezzo agli scontri.

Per il Chp si tratta di una riproposizione della Ohal, la macro-regione del sud-est turco governata con una legislazione di emergenza dal 1987 al 2002.

Migliaia di persone hanno inoltre lasciato le loro abitazioni durante i coprifuochi imposti in vari distretti, tra cui quelli di Silvan, Semdinli, Varto e Yuksekova. (ANSAmed).

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