(ANSAmed) - ROMA, 27 AGO - L'Isis potrebbe aver usato armi
chimiche, l'iprite, non solo in Iraq ma anche in Siria: in
particolare in un attacco condotto venerdì scorso a Marea, nei
pressi di Aleppo. La denuncia è stata rilanciata dal sito del
quotidiano britannico "Guardian" citando medici ed esperti
secondo i quali alcuni pazienti "hanno lesioni sulla pelle,
problemi respiratori e arrossamenti agli occhi", sintomi che
"suggeriscono con forza l'esposizione a un agente chimico".
"E' probabile che gas mostarda siano stati usati in un
presunto attacco dello Stato islamico in Siria", titola il sito
sottolineando che "crescono i timori sulla capacità dell'Isis di
usare armi chimiche". Le testimonianze di medici ed esperti sui
sintomi di pazienti - secondo il Guardian - sarebbero una prova
a sostegno della tesi, "negata dal Pentagono, che l'Isis abbia
avuto accesso a scorte chimiche del regime del presidente
siriano Bashar el Assad ritenute distrutte o depotenziate".
Un accordo del 2013, mediato dalla Russia, aveva portato
fuori dalla Siria le "armi chimiche dichiarate" di Assad in
un'operazione di sole "11 ore", ricorda il sito evocando la
possibilità che non tutti gli agenti chimici siano stati portati
via.
La denuncia arriva pochi giorni dopo l'annuncio dei risultati
preliminari di esami americani condotti su cannoni usati
dall'Isis per attaccare le forze curde in Iraq: sono state
rilevate tracce di iprite, anche conosciuto come "gas mostarda",
dando rilievo ad una una pista che Washington segue da tempo:
l'Isis può mettere le mani su armi chimiche. I risultati su
questo caso non sono definitivi e ulteriori test sono in corso
ma è noto che da tempo gli Usa stanno indagando sulle
indiscrezioni circa un possibile uso di gas mostarda contro i
curdi.
Marea, la località siriana dove ci sarebbe stato l'uso di
iprite, si trova a circa 80 chilometri da Aleppo, nel nord-ovest
della Siria, ed è situata sul fronte tra l'Isis e i ribelli che
si oppongono ad Assad. Questi avevano scacciato i jihadisti da
Aleppo l'anno scorso perdendo in battaglia più di mille uomini,
ma i gruppo terrorista è al contrattacco. Nel ricordarlo, il
Guardian ipotizza che l'uso dell'iprite, che rende l'area di
impiego tossica per lungo tempo, punti a tenere alla larga i
ribelli dalle zone di combattimento e in ogni caso rappresenta
"un preoccupante sviluppo" della capacità dell'Isis di condurre
una "guerra chimica". (ANSAmed).
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Isis avrebbe usato "armi chimiche anche in Siria"
Guardian, feriti con tipici sintomi nei pressi di Aleppo