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Egitto: slitta sentenza processo 3 reporter al Jazeera

Al 2/8, per disinformazione e sostegno a Confraternita

Il giornalista di al Jazeera egiziano-canadese Mohamed Fahmi (c) e il producer egiziano Baher Mohammed (d) oggi davanti alla prigione di Tora al Cairo

Redazione Ansa

IL CAIRO - La Corte d'Assise del Cairo ha aggiornato al 2 agosto il pronunciamento della sentenza nel processo di appello dei giornalisti di al Jazeera, Mohamed Fahmi, egiziano-canadese, l'australiano Peter Greste e il producer egiziano Baher Mohammed. La sentenza era attesa oggi. I reporter erano stati condannati a giugno 2014 a pene fino a 10 anni di carcere con l'accusa di disinformazione e appoggio ai Fratelli musulmani, ma avevano presentato ricorso in Cassazione. A gennaio l'Alta Corte ha ordinato un nuovo processo.

Peter Greste, australiano, è stato rilasciato il 2 febbraio di quest'anno dalla prigione in cui era stato rinchiuso il 29 dicembre 2013, ed espulso dal Paese. Gli altri due reporter sono stati scarcerati su cauzione, ma restano in regime di libertà vigilata. Greste venne arrestato in un albergo del Cairo insieme ai colleghi Baher Mohamed e Mohamed Fahmy. Con loro era stato incarcerato anche un operatore tv di al Jazeera, Mohamed Fawzi, che però era stato rilasciato tre giorni dopo. Il 23 giugno 2014 Greste e Fahmy erano stati condannati a 7 anni di prigione, Baher Mohamed a 10 perché trovato in possesso, secondo l'accusa, di un proiettile. La sentenza aveva scatenato una serie di critiche da parte della comunità internazionale. A inizio 2015 la Corte di Cassazione del Cairo ha annullato il processo di giugno e ha disposto che venisse rifatto.

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