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Tunisia: ministro, quasi 2.000 agenti schierati nei resort

12 arresti per strage Sousse, ucciso terrorista che ispirò killer

Agenti della sicurezza tunisini sulla spiaggia di Sousse dove e' avvenuto l'attentato di venerdì scorso

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI - "La lotta al terrorismo non riguarda solo la Tunisia ma tutti i paesi". Lo ha detto in una conferenza stampa il ministro tunisino per le relazioni con la società civile, Kamel Jendoubi. Quante alle indagini sulla strage di Sousse, ha spiegato, sono state fermate 12 persone, delle quali 8, tra cui una donna, sono tenute attualmente in stato di arresto. Il ministro ha poi aggiunto che sono 1770 gli agenti di polizia mobilitati in hotel e spiagge per rendere più sicure le località turistiche.

Dall'attentato al museo del Bardo di Tunisi le forze dell'ordine hanno compiuto migliaia di perquisizioni ed interrogato 1000 persone, arrestandone 120 per reati legati al terrorismo. Per quanto riguarda la questione del controllo da parte dello Stato delle moschee, Jendoubi ha fatto sapere che Béchir Ben Hassan, imam a Msaken e Ridha Belhaj, portavoce del partito salafita Hizb Et tahrir e imam della moschea di Sidi Abdelhamid, sono stati intimati a cessare la strumentalizzazione delle moschee. "La guerra contro il terrorismo sara' lunga ma la Tunisia la vincerà", ha detto ancora il ministro.

Intanto le autorità tunisine hanno confermato oggi l'uccisione del leader dell'organizzazione terroristica Ansar al-Sharia, Seifallah Ben Hassine alias Abou Iyadh, rimasto ucciso durante l'attacco americano con droni contro il terrorista algerino Mokhtar Belmokhtar. Secondo il Daily Mail è stato lui ad ispirare Seifeddine Rezgui, il killer della strage di Sousse. Ben Hassine, uno dei fondatori di Ansar al-Sharia, il maggiore gruppo jihadista in Tunisia, si era trasferito alla fine degli anni Novanta nella capitale britannica ed era diventato un seguace di Abu Qatada, un predicatore giordano che ha vissuto nel Regno Unito prima di essere espulso nel 2013. Ben Hassine e' rimasto a Londra per circa tre anni, per poi nel 2011 costituire in Tunisia Ansar al-Sharia, che avrebbe indottrinato Rezgui.

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