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Ramadan: medici privati disperati,visite calate 50 per cento

Penalizzati soprattutto dentisti e ginecologi

Redazione Ansa

(di Diego Minuti)

ROMA - Oltre ai titolari di bar e ristoranti ed ai commercianti, c'è un'altra categoria che, al di là del massimo rispetto per l'Islam e le sue prescrizioni, non vede l'ora che finisca il mese sacro di Ramadan nei Paesi musulmani. Si tratta dei medici che svolgono attività privata e che, un po' in tutte le città che s'affacciano sulla sponda sud del Mediterraneo, ogni giorno fanno i conti con una drastica riduzione delle visite, e quindi anche degli incassi.

Una recente statistica attesta il calo delle visite a pagamento in almeno il cinquanta per cento, ed è abbastanza naturale perchè i musulmani che rispettano tutto ciò che è previsto per il mese sacro ricorrono al medico privato solo in caso di emergenze, rinviando tutto a dopo il Ramadan. Può apparire banale, ma sovente si preferisce convivere con un piccolo mal di denti piuttosto che ricorrere al medico. Cosa che invece fanno coloro che avvertono sintomi o malesseri inequivocabilmente legati alla pratica rigorosa del digiuno, come problemi legati alla digestione, mialgie e vertigini.

Problemi che si manifestano soprattutto all'inizio del Ramadan e che segnalano la difficoltà che ha l'organismo ad abituarsi ad un regime alimentare nettamente diverso da quello tradizionale. E così, dicono con un amaro sorriso i medici che trascorrono loro malgrado senza fare nulla gran parte delle loro giornate, tutto si riduce magari a qualche paziente che viene in studio, adducendo questo o quel malanno, per avere un certificato che li autorizzi a non recarsi al lavoro. Richiesta in fondo comprensibile sapendo che si può mangiare solo al tramonto di giornate, come quelle di queste settimane, caratterizzate da una canicola da togliere il respiro. Uno studio condotto in Marocco ha tracciato un solco tra gli studi medici specializzati, sottolineando come il mese sacro sia una iattura per dentisti e ginecologi, mentre diabetologi e gastroenterologi non se la cavano male. Anche perchè, nel caso delle persone affette da diabete, al di là del fatto che sono esentati dal digiuno in senso stretto, spesso avvertono malesseri per una alimentazione che comunque risente di quella del resto della famiglia, se i suoi componenti sono musulmani osservanti. Anche se può apparire bizzarro, se c'è un settore medico che, anche durante il Ramadan, marcia a pieno regime, anzi vede accresciute le proprie incombenze, è quello dei 'pronto soccorso' ospedalieri perchè, durante il mese sacro il digiuno immancabilmente aumenta gli aspetti negativi del carattere (come la suscettibilità), generando zuffe e addirittura risse che non accadrebbero mai a pancia piena.(ANSAmed).

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