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Libia: appello Hrw, aiutate i civili intrappolati a Bengasi

Ong, jihadisti e esercito creino corridoio umanitario

Una foto di milizie islamiche a Bengasi

Redazione Ansa

IL CAIRO - Human Right Watch ha lanciato un appello alle parti in conflitto a Bengasi, nell'est della Libia, affinchè consentano a centinaia di civili, intrappolati tra le varie fazioni combattenti, di lasciare la città e permettano ai soccorritori di far arrivare cibo e medicine nei settori contesi dell'agglomerato. La presenza di civili intrappolati viene denunciata in un comunicato dall'organizzazione per la difesa dei diritti umani sulla scorta di incontri e telefonate avuti nei due mesi scorsi con abitanti di Bengasi, da dove l'esercito fedele a Tobruk sta cercando, da un anno, di scacciare in miliziani jihadisti in parte alleati di Tripoli e in parte anche dell'Isis.
I testimoni sostengono che i fondamentalisti non permettono ai civili di uscire dalle aeree sotto il loro controllo e l'esercito ha smesso di consentire gli esodi a meno che non vengano di nuovo coordinate dalla Mezzaluna rossa come avvenuto fino al novembre scorso. Tre tentativi di coordinamento fatti in febbraio e marzo sono falliti, ricordano i residenti.
"Mentre i combattimenti a Bengasi si intensificano - ha dichiarato Sarah Leah Whitson, direttore di Hrw per il Medio Oriente e il Nordafrica - tutte le forze coinvolte devono prendere tutte le precauzioni possibili per ridurre il danno a civili e infrastrutture civili".
Un residente ha precisato che nel quartiere di Sidi Khreibish 10 abitazioni sono occupate da famiglie libiche ma anche "straniere tra cui siriani, palestinesi, asiatici e africani", riferisce la nota. La Mezzaluna rossa, secondo un suo volontario, ha censito via telefono almeno 58 persone che vorrebbero lasciare le aeree controllate dai jihadisti ma non ce la fanno per paura di essere assaliti. 

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