(ANSAmed) - ROMA, 6 MAG - "Occorre una forte mobilitazione
per salvare la città martire. E' una vergogna se la comunità
internazionale non interviene prima che sia troppo tardi". Lo
afferma la Comunità di Sant'Egidio rilanciando l'appello "Save
Aleppo" di Andrea Riccardi per giungere con urgenza ad una
tregua e aprire un corridoio umanitario. La Comunità plaude alla
denuncia del quotidiano Avvenire su quanto sta avvenendo nella
città siriana.
Aleppo è in uno "stato di abbandono" ed è "costretta a vivere
sotto terra per paura di bombardamenti. Occorre che cresca il
numero di chi non vuole accettare che un'intera popolazione
venga abbandonata a se stessa. Perché siamo davanti ad una
guerra devastante, che dura ormai da più di tre anni, di fronte
alla quale la parola più adatta è 'vergogna'", sottolinea
Sant'Egidio. La "vergogna" è quella "della comunità
internazionale che non è riuscita fino ad oggi a fare ciò che
era possibile per fermare il massacro di una città siriana,
simbolo di millenaria convivenza fra religioni e culture
diverse. Ma anche quella di un'opinione pubblica europea e
occidentale troppo distratta per potersi preoccupare di migliaia
di morti e migliaia di sfollati. I dati di Amnesty International
sui civili uccisi dalle bombe fanno paura e ricordano che nel
mirino del terrore ci sono chiese, moschee, mercati, ospedali e
scuole, cioè i luoghi che rappresentano la vita di una città".
(ANSAmed).
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