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Immigrazione:Amm.Marzano,Non mi volterò mai dall'altra parte

Scelte sono politiche ma sì a soccorso e contrasto a criminali

Redazione Ansa

(ANSAmed) - Napoli, 5 mag - "Sono in mare da trent'anni e di certo se vedo una barca in difficoltà non potrei mai voltarmi dall'altra parte". Lo ha detto l'Ammiraglio di squadra Donato Marzano presentando il forum dei capi operativi delle marine militari europee che si terrà a Napoli il prossimo 8 maggio alla presenza del ministro della difesa Roberta Pinotti e con la partecipazione dei Capi di Stato Maggiore di 26 marine europee: al centro delle discussioni le sfide alla sicurezza dell'ambiente marittimo e il ruolo delle marine.

Il centro della scena sarà inevitabilmente occupato dall'emergenza immigrazione clandestina, che domani sarà ancora di attualità a Napoli con il previsto arrivo in tarda mattinata della nave Foscari con a bordo 563 clandestini. "E' chiaro - spiega Marzano - che tra le sfide emergenti per la Mariona c'è il contrasto ai traffici illegali anche di persone, per contrastare questi venditori di morte. Il tema è l'effetto immediato del contesto strategico della situazione in Libia, sta diventando un fenomeno preoccupante non solo per l'immondo traffico di esseri umani ma anche perché possibile fonte di finanziamento dei terroristi". Un tema anche al centro del dibattito politico e su cui l'ammiraglio esprime una posizione ferma: "Ci sono discussioni e decisioni politiche che variano da Paese a Paese, alcuni paesi applicano il respingimento altri il diritto internazionale sul posto. Ma io, da marinaio, se vedo una barca alla deriva non mi volto dall'altra parte. Certo è difficile trovare soluzioni valide sempre, ma anche questa di Napoli sarà un'interessante occasione di confronto in un momento in cui ci sono crisi diffuse senza precedenti a sud e ad est dell'Europa, con moltissime persone che scappano dalle guerre e non più, come accadeva in precedenza, viaggiano alla ricerca di un lavoro. Per questo mettere a sistema le esperienze può aiutare a risolvere un problema sempre più emergente". L'ammiraglio risponde anche ai cronisti che gli chiedevano dell'ipotesi di distruggere le barche degli scafisti una volta salvati gli immigrati: "Bisogna tenere conto di diversi fattori - spiega - ad esempio in alcuni casi la barca è la prova del reato che potrebbe essere richiesta dal pm con cui siamo sempre in contatto. La repressione sugli scafisti è molto forte e noi abbiamo arrestato oltre trecento trafficanti di persone. Certo, una delle strade è quella". Tra gli workshop in programma anche qwuello riguardante i nuovi combustibili ecologici per le navi militari e le prospettive e i problemi da affrontare con il progressivo innalzamento del livello del mare". (ANSAmed).

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