(ANSAmed) - ATENE, 20 APR - Si è aperto stamani ad Atene, e
dopo appena due ore è stato aggiornato al 7 maggio per una
irregolarità, l'atteso processo (già definito "storico" dalla
stampa greca) a carico di 69 imputati tra cui vertici, iscritti
e quasi tutti i deputati del partito di estrema destra Chrysi
Avghì (Alba Dorata) eletti nelle consultazioni del 2012 e
accusati di costituzione di banda criminale.
Il procedimento, cominciato fra non poche polemiche proprio
per la scelta delle autorità di allestire un tribunale nel
penitenziario di sicurezza di Korydallos, popolare quartiere
alla periferia di Atene, è stato interrotto e rinviato dopo che
i giudici hanno constatato che uno degli imputati - Nikos
Papavisiliou - non aveva un avvocato. L'uomo ha chiesto un
difensore d'ufficio. Non è però da escludere che sulla decisione
abbia pesato anche l'aggressione intimidatoria subita, mentre
entravano in tribunale, da due testimoni chiamati a deporre
sulle circostanze della morte del rapper Pavlos Fyssas, 33 anni,
ucciso nel settembre 2013 da Giorgos Roupakias, simpatizzante di
Alba Dorata e reo confesso, che oggi è comparso in aula in
manette. Il fatto potrebbe essere usato dai legali della difesa
per chiedere il trasferimento del processo in un'altra località.
La principale accusa contro tutti gli imputati che hanno
simpatie filonaziste è quella di aver costituito e diretto
un'organizzazione criminale tesa a compiere pestaggi brutali e
omicidi dei suoi "nemici ideologici" e immigrati stranieri.
Un'accusa che, se provata, potrebbe costare loro fino a 20 anni
di carcere. In base agli atti a carico dei principali imputati,
il partito neo-nazista cominciò ad operare come organizzazione
criminale nel 2008, con ai suoi vertici coloro che oggi sono gli
imputati di spicco: Nikos Michaloliakos (fondatore e leader),
Ilias Kasidiaris, Yannis Lagos, Ilias Panagiotaros, Konstantinos
Barbarousis, Stathis Boukouras e Christos Pappas. Gli imputati
sono rappresentati da oltre un centinaio di avvocati mentre sono
più di 130 le persone chiamate a testimoniare.
Il rinvio a giudizio degli imputati è stato deciso lo scorso
4 febbraio dal Consiglio dei giudici della Corte d'Appello che,
dopo molti mesi di indagini, sono riusciti a raccogliere
elementi che dimostrano senza ombra di dubbio che lo 'zoccolo
duro' di Alba Dorata costituisce un'organizzazione criminale
nascosta sotto la copertura di partito politico. Insieme con i
parlamentari sono stati rinviati a giudizio altri 52 dirigenti
di Alba Dorata accusati di aver partecipato ad una lunga serie
di atti di violenza.
Nell'aula speciale approntata nel carcere di Korydallos
stamani sono comparsi soltanto 44 dei 69 imputati (uno nel
frattempo è deceduto) ma fra loro non c'era Nikos Michaloliakos
né gli altri 14 altri deputati di Alba Dorata che sono tornati a
piede libero in quanto alla fine di marzo sono scaduti I termini
della carcerazione preventiva (18 mesi). La loro assenza è stata
interpretata come un tentativo di sminuire la portata politica
del processo che dovrebbe concludersi entro anno e determinare
il destino del terzo partito greco, un gruppo apertamente
razzista e antisemita la cui popolarità è andata alle stelle
grazie alla grave crisi economica che da sei anni ha colpito la
Grecia. Erano invece presenti in aula la madre di Pavlos Fyssas
e il sindaco di Atene Giorgos Kaminis.
Mentre aveva inizio il processo, all'esterno del carcere
centinaia di antifascisti e di residenti del quartiere hanno
inscenato una manifestazione di protesta contro la scelta di
approntare un tribunale dentro al penitenziario. I dimostranti
chiedono che il procedimento sia spostato altrove perchè nella
zona circostante sorgono 11 scuole e temono che la sicurezza
degli studenti non sia garantita a sufficienza soprattutto in
caso di sempre possibili scontri fra sostenitori di Alba Dorata
e antifascisti. In una strada vicina, un gruppo di neo-nazi in
tuta nera e bandiere greche in mano ha manifestato contro il
processo a carico dei vertici e dei quadri di Alba Dorata.
(ANSAmed).
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Grecia: Alba Dorata, aperto e rinviato "storico" processo
69 gli imputati alla sbarra, testimoni aggrediti da neo-nazi