(ANSAmed) - TEL AVIV, 3 APR - Le autorità israeliane hanno
dato inizio in questi giorni alla espulsione di migranti
africani, in prevalenza originari del Sudan e dell'Eritrea. Lo
afferma la stampa locale secondo cui alcuni migranti internati
nel campo di raccolta di Holot (Neghev) hanno ricevuto ieri
l'ordine formale di lasciare Israele entro 30 giorni, altrimenti
saranno rinchiusi nella vicina prigione di Saharonim a tempo
indeterminato.
In Israele vivono circa 50 mila migranti africani, entrati
clandestinamente dopo aver attraversato il confine fra il Sinai
egiziano ed il Neghev.
A Holot si trovano circa mille migranti africani, per lo più
scapoli. Ieri alcuni di loro hanno ricevuto lettere che li
spronano ad andare a stabilirsi in un Paese africano che si
trova "in fase di espansione" e che è disposto ad offrire loro
lavoro. Ad ogni migrante in partenza Israele è disposto a pagare
il biglietto aereo, il visto di ingresso ed una cifra procapite
di 3.500 dollari. Se l'offerta non fosse accolta, il migrante
rischierebbe l'arresto.
Haaretz scrive che i migranti sono indirizzati verso Ruanda
ed Uganda. Il giornale sostiene che, contrariamente a quanto
prospettato dalle autorità israeliane, è molto dubbio che i
migranti riescano ad inserirsi in maniera produttiva in quelle
società. (ANSAmed).
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Israele: inizia espulsione migranti africani
Destinazione obbligata: Ruanda o Uganda. Arresto per chi rifiuta