(di Francesco Cerri)
(ANSAmed) - ANKARA, 27 MAR - Dopo la Siria, l'Iraq, ora lo
Yemen: sciiti contro sunniti, lo scontro settario fra le potenze
del mondo musulmano aderenti alle due grandi 'famiglie' rivali
dell'Islam assume dimensioni inquietanti.
La stampa turca mette in guardia oggi contro il rischio di un
conflitto regionale fra musulmani, in particolare dopo il duro
attacco lanciato dal 'sultano' di Ankara Recep Tayyip Erdogan
contro l'Iran sciita. Teheran, ha tuonato il presidente turco,
"cerca di dominare la regione" mediorientale: "non possiamo
permetterlo. Tutto ciò inizia a dar fastidio a noi, all'Arabia
Saudita, ai paesi del Golfo. Davvero è intollerabile".
"Sarebbe meglio che quanti hanno causato danni irreparabili
per le loro cantonate strategiche e politiche ambiziose
adottassero ora politiche responsabili per ristabilire la pace",
gli ha replicato a stretto giro il ministro degli Esteri
iraniano Javad Zarif, forte anche delle possibilità sempre più
concreta di un accordo fra i Teheran e i '5+1' (Usa, Russia,
Cina, Gran Bretagna, Francia, Germania) sul dossier nucleare.
Ankara ha dato intanto il suo appoggio politico e promesso un
sostegno logistico all'Arabia Saudita e agli altri paesi della
Coalizione sunnita che hanno iniziato a bombardare le forze
sciite Houthi nello Yemen. Un'offensiva che secondo la stampa
turca era stata discussa nei colloqui che Erdogan nei giorni
scorsi ha avuto con re Salman per rilanciare 'l'asse sunnita':
allargato, oltre alle monarchie del Golfo, all'Egitto.
Il protagonismo dell'Iran, che in Siria prima, poi in Iraq,
con i suoi alleati sciiti, le milizie irachene e Hezbollah, e
con le forze curde ha fermato e fatto indietreggiare il
'califfato' dell'Isis, preoccupa le potenze sunnite, accusate di
avere tollerato, se non aiutato, i jihadisti in Siria. "Il fatto
che gli iraniani e le milizie sciite siano le sole forze che si
oppongono all'Isis con i curdi e con quel che resta
dell'esercito iracheno, ha fatto brillare la stella di Teheran
nella regione", ammette su Hurriyet l'analista Murat Yetkin.
L'offensiva contro le milizie Houthi, appoggiate da Teheran ma
alleate ad altre forze 'rivoluzionarie' anticorruzione,
aggiunge, "è chiaramente un riflesso sunnita per tutelare lo
status quo regionale contro il protagonismo sciita, che si
proietta in avanti nel caos creato dai movimenti sunniti
jihadisti, come Al Qaida e Isis", presenti anche nello Yemen.
Tagliata fuori finora dalla controffensiva anti-Isis in Iraq,
la Turchia di Erdogan, dopo il fallimento della sua politica
siriana di appoggio ai ribelli sunniti e ai Fratelli Musulmani -
Bashar al Assad è sempre al potere e i curdi siriani si sono
ritagliati un territorio autonomo - cerca una rivincita accanto
alle altre potenze sunnite. Da qui l'attacco contro Teheran del
presidente turco, con toni finora mai usati verso il grande
vicino sciita. Nemmeno nei momenti più conflittuali della guerra
in Siria, che ha visto Teheran e Ankara schierate su fronti
opposti. Il rischio però, avverte l'analista di Cumhuriyet Semih
Idiz, è che l'alleanza fra la Turchia, un paese Nato, e "gli
stati meno democratici della regione" faccia sprofondare anche
lo Yemen in una spirale di violenza e guerra civile. Con dietro
l'angolo l'incubo di un possibile conflitto regionale.
(ANSAmed).
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Yemen: fronte sunnita contro Iran, c'é pure Erdogan
Ma stampa turca é allarmata, rischio guerra regionale con sciiti