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Immigrazione:Unhcr,domande asilo paesi industrializzati +45%

In Italia 63.700 richieste, il piu' alto numero mai registrato

Redazione Ansa

(ANSAmed) - GINEVRA, 26 MAR - Il numero di domande d'asilo nei paesi industrializzati ha raggiunto nel 2014 il livello più alto dal 1992, anno dello scoppio del conflitto in Bosnia Erzegovina: l'anno scorso - rivelano gli ultimi dati resi noti a Ginevra dall'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) - il numero stimato di nuove domande d'asilo presentate in 44 paesi industrializzati è infatti salito a 866mila, in aumento del 45% rispetto al 2013. Per l'Italia, il dato di 63.700 nuove domande nel 2014 "è il piu' alto mai registrato", in rialzo del 148% rispetto al 2013.

"I conflitti in Siria e in Iraq, nonché le guerre, le violazioni dei diritti umani ed il deterioramento delle condizioni di sicurezza e umanitarie in altri Paesi" hanno spinto migliaia di uomini, donne e bambini a chiedere protezione, spiega l'Unhcr presentando il suo ultimo rapporto sulle tendenze in materia di asilo (Asylum Trends 2014) con i dati relativi a 44 Paesi in Europa, Nord America e alcuni parti della regione Asia-Pacifico, Il documento rivela che i siriani sono stati nel 2014 di gran lunga il gruppo più numeroso tra i richiedenti asilo nei Paesi industrializzati, con quasi 150.000 domande, seguiti dagli Iracheni (68.700 quasi il doppio del numero nel 2013) e gli Afghani (60.000).

Quanto ai paesi che ricevono le richieste, la Germania è il Paese industrializzato ad aver registrato il numero piu' alto (oltre 173mila nel 2014), seguita da Usa (121.200), Turchia (77.800, ma i siriani non sono inclusi nella statistica dell'asilo peché ricevono una protezione distinta), Svezia (75.100) e Italia, quinto Paese per domande d'asilo ricevute nel 2014.

I richiedenti asilo in Italia provenivano soprattutto da Mali, Nigeria e Gambia, sottolinea l'Unhcr. Mentre la maggior parte delle persone che attraversano il Mediterraneo in barca e giungono in Italia sono siriani ed eritrei, la "maggior parte di queste persone si fa strada verso altri paesi in Europa e coloro che restano sono principalmente cittadini dei tre paesi africani menzionati", ha spiegato la portavoce dell'Unhcr Melissa Fleming. (ANSAmed).

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