(di Michele Monni)
(ANSAmed) - HEBRON, 5 MAR - Accompagnati da una limitata ma
attenta scorta militare come ogni anno gli abitanti delle due
colonie ebraiche asserragliate nel cuore della città vecchia di
Hebron, in Cisgiordania, 'Avram Avinu' e 'Beit Romano', hanno
celebrato il Purim, il 'carnevale ebraico', tenendo a distanza
persino gli sguardi "non graditi" della maggioranza palestinese
della città.
Un'occasione di festa in una realtà blindata, spesso al
centro di incidenti e tensioni. La parata ha coinvolto in
particolare i più piccoli che, come vuole la tradizione, si sono
mascherati: dal classico cowboy, alla fatina, fino ai più
moderni Batman e Uomo Ragno. Ma non sono mancati anche i costumi
da sceicco e da mamelucco. La comitiva, un centinaio di persone
circa, ha camminato attraverso il vecchio mercato di frutta e
verdura di Hebron, via Shuahada, chiusa alla maggior parte della
popolazione palestinese nel 1994 dopo il massacro della Moschea
di Abramo, quando l'estremista ebreo Baruch Goldstein uccise 29
fedeli musulmani e ne feri' un centinaio.
Oggi solo una decina di famiglie palestinesi vive ancora nel
quartiere e l'ingresso e' permesso solo ai coloni e ai turisti.
Presente in città per girare un film sull'omicidio del primo
ministro laburista Yitzhak Rabin ('L'Ultimo Giorno') da parte di
un colono di estrema destra, il regista pacifista israeliano
Amos Gitai non si è mostrato troppo coinvolto dal clima festivo.
''Hebron - ha detto all'ANSA - e' la città dei fanatici di tutte
le religioni. Una bomba ad orologeria che potrebbe esplodere in
qualsiasi momento; la rappresentazione plastica della tragedia
del conflitto israelo-palestinese".
Ma almeno in questo Purim tutto si e' svolto senza incidenti.
''Hebron e' lo specchio di Israele - ha detto orgogliosa Dafna,
26 anni, colona e madre di tre bambini - non mi importa se i
palestinesi non possono più vivere qui. Hebron e' e sara' sempre
una città ebraica''. Durante la parata la musica tradizionale
ebraica si e' mischiata a quella moderna e in molti hanno
danzato e bevuto, come vuole la festa. Bambini palestinesi di
ritorno da scuola che per un momento si erano fermati ad
osservare lo spettacolo sono stati protetti e allontanati dai
soldati di scorta perché alcuni dei partecipanti hanno detto di
non gradire la loro presenza.
''Non ho nessun problema con il Purim, questa - ha commentato
Samer Ghanen, osservando senza particolare partecipazione il
corteo con la figlia in braccio dalla soglia di casa - e' la
loro religione, e' il loro modo di festeggiare. I problemi per
noi sono altri''. (ANSAmed).
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Mo: Purim ad Hebron, ebrei celebrano senza incidenti
Amos Gitai non festeggia, questa città e' simbolo di guerra