(ANSAmed) - TUNISI, 03 MAR - Italia-Tunisia solo andata: sono
molti i pensionati italiani in fuga dal loro Paese alla ricerca
di un luogo dove vivere un'esistenza dignitosa e la Tunisia è
diventata una delle mete preferite dai nostri connazionali,
almeno a leggere i dati dell'Aire (Anagrafe italiana residenti
estero). Nell'ultimo anno infatti quasi un migliaio di italiani
ha deciso di trasferire nel paese nordafricano la propria
residenza per poter usufruire dei vantaggi fiscali che
consentono un notevole aumento della pensione netta percepita.
Dal 2007 infatti è entrata in vigore in Tunisia la legge 85 del
25/12/2006, frutto di una convenzione con lo Stato italiano, che
abbatte sensibilmente le imposizioni sui redditi delle persone
fisiche, e permette al cittadino italiano in pensione una volta
trasferitosi in Tunisia di avere, oltreché un sostanzioso
aumento del netto pensionistico, anche un abbattimento
significativo del costo della vita grazie al cambio vantaggioso
dell'euro sul dinaro tunisino. La maggioranza dei pensionati
decide di stabilirsi nei pressi delle località turistiche di
Hammamet, Nabeul, Sousse e Mahdia, ma è possibile trovarne tanti
anche a Djerba o nei dintorni della capitale Tunisi. Incontriamo
Giuseppe in un bar di Sidi Bou Said, villaggio meta di turisti a
circa 20 km da Tunisi, '' qui la vita costa sostanzialmente meno
rispetto all'Italia, posso trovare tutti i prodotti che voglio
al supermercato e nei mercatini frutta e verdura freschi a
prezzi buoni, la sanità e' di buon livello anche se a pagamento,
molti conoscono l'italiano e la gente è simpatica'' ci spiega
sorseggiando succo di limone, ''in un certo senso mi godo la
vecchiaia, cosa che non potevo fare in Italia, mi ritrovo spesso
con altri italiani e le cose da fare non mancano'', ci confida
ancora occhieggiando ad bella una ragazza che passa davanti ai
tavoli. Spesso li si puo' notare seduti ai tavolini dei bar di
Tunisi o Hammamet la mattina a bere caffè, oppure li si puo'
incrociare nei vari mercatini di quartiere a fare la gioia dei
commercianti locali. Ma pensare a questi italiani come a ricchi
che vogliono dribblare il fisco sarebbe un errore: nella maggior
parte dei casi le loro pensioni sono alquanto modeste e per
questo trovano su questa sponda sud del Mediterraneo una sorta
di buen retiro obbligato.
Visto il numero in costante aumento di pensionati italiani in
Tunisia, esiste a Tunisi un patronato Inca-Cgil e si sono anche
formate in questi ultimi anni società specializzate che si
occupano delle svolgimento delle pratiche amministrative per il
loro trasferimento, dello svolgimento di seminari informativi in
Tunisia a pagamento per pensionati interessati a trasferirvi la
propria residenza al fine di godere delle agevolazioni fiscali
offerte dal paese. Prima sistemazione, permesso di soggiorno,
apertura di conto corrente, facilitazioni varie, sono i servizi
che queste agenzie si offrono di svolgere a pagamento. Del
fenomeno in costante aumento si sta occupando anche l'Università
la Sapienza di Roma con uno studio sul tema. (ANSAmed)
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Tunisia: in costante aumento pensionati italiani
Secondo dati Aire, quasi mille nell'ultimo anno