Rubriche

100 donne arabe più influenti, c'è anche Amal Clooney

L'avvocato al 2o posto; al primo il ministro Cooperazione EAU

Amal Alamuddin-Clooney

Redazione Ansa

(di Virginia Di Marco)(ANSAmed) ROMA, 2 MAR - C'è anche la libanese Amal Alamuddin-Clooney nella lista delle 100 donne arabe più influenti del mondo, pubblicata oggi dal sito d'informazione emiratino 'Arabian Business'. La moglie di George Clooney entra direttamente al secondo posto della classifica: non solo grazie all'enorme esposizione mediatica ottenuta sposando la star di Hollywood, ma soprattutto in virtù del proprio lavoro di avvocato internazionale e in favore dei diritti umani. "La verità è che la neo signora Clooney è stata uno degli avvocati e attivisti di più alto profilo - e più impegnati - degli ultimi anni, con clienti come Julian Assange e Yulia Timoshenko", si legge nel commento che motiva il suo piazzamento. Anche al numero 3 spicca un nome inedito per la classifica, ma conosciuto in tutto il mondo, e in particolare in Medio Oriente, per il proprio impegno sul fronte dei diritti delle donne. Si tratta di Loujain al Hathloul, femminista saudita che ha rilanciato il dibattito sul diritto alla guida per le donne - diritto negato in Arabia Saudita. Lo scorso dicembre, sfidando il divieto, al Hathloul ha tentato di attraversare in auto il confine tra gli Emirati e il proprio Paese: ma al suo arrivo in territorio saudita è stata fermata e arrestata. Il suo incarceramento ha avuto eco internazionale grazie all'uso intelligente dei social network fatto dalla giovane donna.

Rilasciata a febbraio, al Hathloul è oggi considerata un simbolo della battaglia per i diritti femminili calpestati in Arabia Saudita.

Nessuna sorpresa invece sul gradino più alto del podio: Sheikha Lubna al Qasimi, ministro della Cooperazione internazionale e dello Sviluppo degli Emirati Arabi Uniti (EAU) si conferma al primo posto per il quinto anno di fila. "La sua influenza si esercita non solo nella regione, ma in tutto il mondo. Sheikha Lubna al Qasimi continua a promuovere il ruolo di donatore internazionale e player globale degli Emirati. Da quando nel 2013 ha assunto il ruolo di ministro della Cooperazione internazionale, dopo un lungo periodo come ministro del Commercio estero, le donazioni e aiuti umanitari emiratini sono più che triplicati".

Scorrendo la lista, tra attiviste, imprenditrici, politiche, artiste e giornaliste, colpisce un altro nome dagli Emirati: quello di Mariam al Mansouri, aviatrice, sesta classificata.

Trentacinque anni, al Mansouri ha guidato diverse missioni in Siria, generando curiosità e attenzione nei media in quanto prima donna pilota da guerra degli EAU. Oggi è considerata un campione dell'impegno contro l'Isis in Iraq e Siria e gli estremismi in generale. (ANSAmed)

Leggi l'articolo completo su ANSA.it