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Monte Athos, monaci entrano in 21.mo secolo con una App

Su smart phone informazioni su digiuno, vite santi, visite

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 26 FEB - Da oltre un millennio, i loro riti e loro giornate si susseguono immutati, lontani dal turismo di massa e accessibili solo a visitatori maschi, muniti di speciali inviti e permessi. Ora però i monaci del Monte Athos, la zona montuosa sacra dell'ortodossia greca ed uno dei luoghi più affascinanti, isolati e impervi della Grecia, hanno deciso di aprire una spiraglio alla modernità ed hanno lanciato un'applicazione per lo smart-phone, chiamata 'Calendario' che consentirà a tutti i fedeli di seguire l'attività della comunità monastica. Per ora sarà disponibile in greco, ma presto includerà diverse lingue slave. Gli utenti potranno ricevere le informazioni sulle visite alla Montagna sacra, sui giorni di digiuno, sulla vita dei santi. L'idea dell'applicazione, che potrà essere scaricata gratuitamente, appartiene al proprietario di un'azienda telematica di Salonicco, frequente ospite del Monte Athos.

L'imprenditore ha convinto i religiosi: l'iniziativa servirà a spiegare al grande pubblico la spiritualità e gli insegnamenti della comunità monastica. E' da più di mille anni che una comunità religiosa di monaci ed eremiti ortodossi sopravvive tra i boschi e le montagne di una delle tre propaggini (quella più orientale) della penisola calcidica, nel nord della Grecia, attorno alla vetta di oltre duemila metri del Monte Athos. La comunità, sparpagliata in venti monasteri principali, più un buon numero di case 'minori' e di 'kelli', i rifugi dove ancora oggi abitano eremiti ed asceti, ha lo status unico di Repubblica teocratica e, sebbene in territorio greco, da un punto di vista religioso ed amministrativo dipende dal patriarcato ortodosso di Costantinopoli. La Grecia ha di fatto solo la responsabilità di garantire la sicurezza e l'ordine pubblico.

I monaci del Monte Athos si considerano gli autentici depositari della fede originaria di Cristo e la loro intransigenza (e litigiosità) è proverbiale, tanto che un gruppo di loro - quelli del monastero di Esphigmenou - non ha ancora perdonato al patriarcato greco di aver avuto contatti con il Papa a partire dagli anni Sessanta.

La leggenda racconta che Maria visitò e benedisse il Monte Athos, considerato il giardino della Vergine e che non può dunque - secondo i monaci e la loro tradizione - essere calpestato da altri piedi femminili.

Nei monasteri della Montagna sacra la voce dei burocrati di Bruxelles non arriva nemmeno. I religiosi sono rimasti fermi agli editti degli imperatori bizantini, i cui nomi sono ancora invocati nelle preghiere quotidiane. Con il tempo, l'isolamento si è un po' attenuato e - secondo ultimi dati - circa 300 mila visitatori maschi sono stati accolti nei conventi nel 2014 ed hanno avuto l'opportunità di vivere ai ritmi di un'esistenza da anno mille. Ora l'app.

'Calendario' consentirà un nuovo sguardo sugli eredi di Bisanzio in terra greca. (ANSAmed).

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