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Gaza: Oxfam, "100 anni per ricostruzione"

Ancora centomila sfollati, per metà bambini

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA - Senza la fine del blocco israeliano a Gaza ci vorrà oltre un secolo per completare la ricostruzione di case, scuole e ospedali. A sei mesi dal cessate il fuoco che ha messo fine all'operazione Protective Edge, Oxfam ha lanciato l'allarme sulla disperata situazione in cui ancora versano gli 1,8 milioni di persone che vivono nella Striscia. A farne le spese - prosegue Oxfam - sono le circa 100 mila persone, di cui la metà bambini, che ancora sono costrette a vivere in rifugi e sistemazioni temporanee, mentre decine di migliaia di famiglie vivono in abitazioni gravemente danneggiate dai bombardamenti della scorsa estate.

Con meno dello 0,25% del materiale da costruzione essenziale arrivato a Gaza negli ultimi tre mesi, il processo di ricostruzione si è fermato. Ecco perché Oxfam chiede alla comunità internazionale di attivarsi con urgenza, per mettere fine al blocco di Gaza, che ormai dura da quasi 8 anni. "Solo con la fine del blocco di Gaza sarà possibile permettere alla popolazione di ricostruire la propria vita. - spiega Umiliana Grifoni, responsabile Ufficio Mediterraneo e Medioriente di Oxfam Italia - Le famiglie vivono da sei mesi in case senza soffitti, pareti o finestre. Molte abitazioni hanno solo sei ore di elettricità al giorno e non hanno acqua corrente. Ogni giorno che passa senza che abbia inizio la ricostruzione, aumentano i rischi per la vita stessa delle persone. E' inaccettabile che la comunità internazionale abbandoni la popolazione di Gaza nel momento di maggior bisogno".(ANSAmed).

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