(ANSAmed) - ANKARA, 2 FEB - Un cittadino turco su cinque
approva l'uso della violenza in nome dell'Islam e sempre il 20%
ritiene che i vignettisti di Charlie Hebdo meritavano di morire
per avere offeso Maometto, secondo un sondaggio reso pubblico
oggi dalla stampa di Ankara.
La rilevazione demoscopica condotta poco dopo le stragi di
Parigi dall'istituto MetroPoll rivela anche che il 44,3% della
popolazione turca ha sposato le tesi cospirative accreditate da
diversi esponenti del partito islamico Akp del presidente Recep
Tayyip Erdogan, e ritiene che dietro agli attentati ci siano non
terroristi islamici ma servizi segreti stranieri.
Sull'uso della violenza "in alcuni casi" in nome dell'Islam
il 73,6% dei turchi rimane contrario, il 6,3% non risponde
mentre il 20,1% lo ritiene giustificato. Nel settembre scorso
solo il 13% degli intervistati si era dichiarato a favore, l'83%
contrario. L'opposizione denuncia una crescita dell'influenza
nel Paese dei movimenti jihadisti grazie alla tolleranza nei
loro confronti mostrata dal governo Erdogan dall'inizio della
guerra in Siria. "Secondo MetroPoll "c'è in Turchia un gruppo
significativo di persone che può legittimare la violenza. Una
tale mentalità può fare si che la Turchia sia testimone di
sviluppi violenti come quelli osservati in Medio Oriente".
Il sondaggio - 2.759 persone intervistate fra il 17 e il 20
gennaio - indica inoltre che il 55,9% della popolazione turca (a
larga maggioranza musulmana sunnita) pensa che le vignette di
Charlie Hebdo hanno offeso Maometto, ma ritiene "sbagliato"
l'attacco alla redazione parigina. Il 20% giustifica la strage,
rileva Zaman online, e solo il 16,4% pensa che le vignette
vadano viste sotto il profilo della libertà di espressione.
(ANSAmed).
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Turchia: sondaggio, 20% approva uso violenza in nome Islam
Per 44% corretta tesi "cospirativa" Akp su strage Charlie Hebdo